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Dall'indifferenza alla Noia: Alberto Moravia

Moravia: uno scrittore esistenzialista?

In questa sede possiamo affermare che i concetti fondamentali dell'opera moraviana non si differenziano in modo rilevante da quelli dell'esistenzialismo: molti critici sono concordi nel definire Gli indifferenti un romanzo pre-esistenzialista, non solo per ragioni cronologiche (La nausea di Jean-Paul Sartre uscì nel 1938, L'étranger di Albert Camus nel 1942), ma anche e soprattutto perché tutti i temi dell'esistenzialismo (l'assurdo, lo scacco, ecc.) sono già presenti fin dal primo romanzo, sia pure allo stato embrionale. Chi meglio di Dacia Maraini, scrittrice e compagna di tante avventure con Moravia, può illuminarci sul Moravia esistenzialista; riportiamo uno stralcio dell'intervista rilasciata a La Stampa:

[…] Il romanzo Gli indifferenti ha proposto un nuovo modo di guardare il mondo che si allontanava dal verismo e dal naturalismo; stava proponendo quello che in Francia ha trionfato con il nome di esistenzialismo. Jean-Paul Sartre e Albert Camus ci arrivarono dopo. Moravia questo romanzo l'ha scritto negli anni '20; è stato un assoluto precursore rispetto al tema dell'esistenzialismo. L'esistenzialismo non è stato solo un atteggiamento mentale, filosofico ma anche un linguaggio distaccato, che comprendeva il dolore ma ne prendeva le distanze; questa era una novità per la letteratura mondiale ed è quello che ci hanno restituito Camus con "Lo straniero" e Sartre con "La nausea": un dolore proiettato sulle cose che non si racconta ma si rappresenta in maniera cruda e distaccata […] Ne "Lo straniero" di Camus, il protagonista Meursault viene condannato a morte e non ha reazioni, non si commuove per la morte di sua madre. Ci sono modi di interiorizzare il dolore e di farlo diventare parte della propria carne, rendendo impossibile raccontarlo. Rileggendo questo libro ho capito quanti legami ci siano fra la prosa di Camus e quella di Moravia e, inoltre, che Camus sia entrato nel solco dell'esistenzialismo quando Alberto l'aveva già ampiamente tracciato. Certo, io non ho mai sentito Moravia dire "io l'ho detto prima", ma è la verità: se si legge prima "Gli indifferenti" poi Camus e Sartre si vede che lui è stato premonitore e anticipatore di questo stile [...]

Le differenze con Sartre sono comunque marcate: Sartre e Camus erano filosoficamente consapevoli quando composero i loro testi, Moravia invece più istintivo; in merito, riportiamo le dichiarazioni dello stesso Moravia a Oreste Del Buono:

[...] Agli inizi della mia carriera di scrittore non riuscivo a mettere in croce due ragionamenti, mi esprimevo solo per immagini e dialogo, avevo, insomma, un altissima capacità rappresentativa e quasi nessuna riflessiva. Quando scrissi Gli indifferenti non sapevo nulla dell'esistenzialismo. I problemi che i miei personaggi tentavano di risolvere erano, in ultima analisi, i problemi stessi della mia vita, e il fatto che fossero anche, a mia insaputa, i problemi dell'epoca si deve alla facoltà che allora avevo di stabilire un rapporto con la realtà, senza alcun diaframma estetico e ideologico […]

Inoltre il protagonista del romanzo di Sartre non è tanto il personaggio principale, quanto La nausea stessa; l'impostazione narrativa è in questo caso un espediente, strumento ‘esemplificativo' di concetti filosofici. In Moravia, viceversa, Dino rimane protagonista in senso assoluto, è la crisi esistenziale (La nausea che avverte Roquentin, l'indifferenza di Michele, la noia di Dino) ad essere un espediente, di tipo narrativo: l'elemento filosofico esiste in funzione dell'azione romanzesca. L'attitudine narrativa di Moravia ha sempre la meglio su quella teorico- esplicativa, pur presente, specie nelle opere del dopoguerra. Limentani ci fornisce la sua ermeneutica di Moravia e Sartre:

[…] Moravia è molto più artista di Sartre, senz'altro orientato alla rappresentazione, mentre del francese non ha l'incisività di pensiero, lo straordinario mordente dialettico, o diciamo senz'altro la genuina attitudine filosofica […]

I rapporti di Moravia con Sartre, letterari e amichevoli, saranno molto stretti. Egli traduce in italiano il famoso capitolo di La nausea sulla "radice del castagno, traduzione che compare con il titolo Le sei di sera nel secondo numero di "Quaderni internazionali-All'insegna della medusa", rivista diretta per Mondadori da Gianna Manzini (marzo 1946). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dall'indifferenza alla Noia: Alberto Moravia

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Ordile
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi della Basilicata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Studi Letterari, Linguistici- Storico-Filosofici
  Relatore: Carla Pisani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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