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Normative di Basilea: l'analisi e la misurazione del rischio di credito

Basilea 2 e i sistemi di controllo interno

L’introduzione di Basilea 2 ha avuto un notevole impatto sui sistemi di controllo interni delle banche; infatti, nella loro predisposizione è richiesto un coinvolgimento diretto della direzione aziendale, al fine di renderli coerenti con le strategie attuate alla luce del proprio assetto patrimoniale.
Una responsabile gestione di impresa, infatti, deve essere consapevole delle difficoltà che si trovano nel configurare un assetto organizzativo, tecnico e patrimoniale che sia in linea con l’obiettivo reddituale della banca e con la sua esposizione ai rischi.

A questo proposito, quindi, il Comitato di Basilea sottolinea che l’alta direzione è responsabile delle decisioni inerenti la predisposizione di strutture, sistemi, procedure governate da risorse specialistiche e strumenti che possano garantire l’ottimale utilizzo delle risorse patrimoniali disponibili mediante la massimizzazione della performance corretta per il rischio. Il sistema dei controlli interni deve consentire alla direzione aziendale di avere cognizione dei fattori-chiave con cui tende a realizzare i propri obiettivi, nel rispetto dell’integrità patrimoniale e dei fenomeni di rischiosità che permeano i processi produttivi tipici dell’impresa bancaria. La direzione quindi affronta la sfida di crescita della validità delle strategie di allocazione e gestione del capitale a rischio regolamentare assumendo unità di staff come il risk management e l’internal audit, i quali sono importanti per avvicinare e collegare le decisioni strategiche a quelle operative. L’unità di risk management ha l’importante funzione di supportare la direzione aziendale della definizione delle politiche di capital allocation.

Al riguardo, risulta particolarmente rilevante il suo contributo nell’analisi dei rischi tipici di ogni area di business, del loro impatto in relazione al capitale disponibile e utilizzato e delle correlazioni esistenti tra i rischi di diverse linee operative. Il suo ruolo è svolto coerentemente con gli strumenti di rilevazione e misurazione del rischio a disposizione. L’unità di risk management si avvale di risorse specializzate determinate da Basilea 2 su aspetti quantitativi, importanti per comprendere l’impatto che le scelte richiamate hanno sulla determinazione dei valori aziendali e, quindi, sulla stima dei rischi.

È al risk management, quindi, che è attribuito il compito di delineare le politiche di rischio percorribili e i valori limite di rischio assumibile coerentemente con le scelte strategiche. Quanto detto fa capire ciò che deve caratterizzare le attività della funzione in oggetto e la necessità che il processo di identificazione, misurazione e controllo del rischio sia documentato e comunicato alla direzione aziendale, e soggetto a modifiche, in relazione alle mutevoli condizioni interne ed esterne all’economia della banca. Nella previsione di Basilea 2, infatti, l’approvazione delle scelte connesse ai metodi di misurazione del rischio è subordinata alla comunicazione agli organi di vigilanza dei relativi processi di misurazione, gestione e controllo.

Altrettanto importante per il risk management è la predisposizione di un efficace sistema di reporting, con cui far permeare nell’intera struttura aziendale la cultura del rischio. Questa è necessaria a rendere patrimonio comune i criteri con cui vengono valutati i risultati aziendali e a riconoscere l’imparzialità del loro giudizio sulle scelte attuali e prospettiche. Alla funzione di internal audit, invece, viene richiesto principalmente di controllare che l’attività bancaria si svolga in maniera conforme ai sistemi di due diligence di cui l’impresa si è dotata in termini di regole, meccanismi, procedure e ruoli. Risulta importante che la funzione in oggetto risulti strettamente integrata con l’unità di risk management per predisporre strumenti adeguati alle necessità della banca e conformi alle richieste dell’accordo.

In tal senso, l’attività dell’internal audit tende a superare la normale funzione di analisi per evolvere nella delicata valutazione dell’adeguatezza delle risorse umane e tecniche disponibili in azienda. Il suo impegno in chiave interna è quello di partecipare attivamente nella mappatura dei rischi e nella valutazione della funzionalità con cui l’azienda opera. L’internal audit, esternamente, è responsabile verso i revisori dei conti della correttezza procedurale delle operazioni aziendali e dell’attendibilità dei valori da esse originate.
Per concludere, l’efficacia, la competenza e la professionalità con cui i soggetti deputati a tali compiti svolgeranno le loro azioni potranno consentire all’alta direzione di predisporre con consapevolezza un valido sistema di controlli interni, di trovare soluzione alle problematiche originate dall’attuazione delle scelte strategiche e, infine, di dare concreta attuazione a significative politiche di creazione del valore.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Normative di Basilea: l'analisi e la misurazione del rischio di credito

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Informazioni tesi

  Autore: Filippo Fanzutti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Massimo Lembo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

FAQ

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Parole chiave

rischio di credito
ponderazione
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