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Dalla Belle Epoque al futurismo fiumano: donne d’avanguardia vivono liberamente la propria sessualità

Le amiche de ''L’Italia futurista”

Il primo numero de “L’Italia futurista”, rivista quindicinale, esce a Firenze nel giugno del 1916. La sede redazionale e amministrativa è in via Ricasoli n. 23. I direttori sono Bruno Corra ed Emilio Settimelli. Dal 25 febbraio 1917 diviene poi settimanale. La rivista tiene a distinguersi da “Lacerba” con cui, anzi, polemizza vivacemente dichiarando la propria ortodossia nei confronti di quel futurismo che la rivista di Papini e Soffici aveva messo in discussione. “Lacerba” dichiara il proprio distacco dal futurismo uffciale e nel 1915 Papini fa addirittura una netta distinzione tra il "marinettismo", accusato di essere superfciale e privo di originalità, e quello che “Lacerba” concepisce come il vero futurismo, ancora tutto in nuce e da realizzare. Politica, arte, scienza, teatro, letteratura, cinema, architettura, musica, poesia: “l’Italia futurista”, fedele alla dottrina professata, volge la sua attenzione verso molteplici aspetti della vita. Ma, a ben vedere, la rivista, pur rifutando una definizione elusivamente politica, sposta il suo interesse in questa direzione: l’argomento politico predomina costantemente. Oltre la politica è la guerra l’altro argomento predominante. Bellicismo e nazionalismo procedono dunque affancati e proclamati a piena voce dalla prima pagina della rivista. La discussione sulla donna che, dal 1917, anima le pagine della rivista non diverge dalla tematica comune al futurismo e, sulla scia del Manifesto della lussuria e degli interventi di Tavolato su “Lacerba”, prende spunto dalla pubblicazione del come si seducono le donne di Marinetti: “La donna ne risulta di conseguenza poco più di un oggetto tanto più pericoloso quanto più capace di stornare con inutili sentimentalismi l’energica attività virile. Il concetto si ripropone anche qui e, sebbene confutato e discusso, non è mai sostanzialmente
contraddetto e la discussione appare già risolta in partenza e si rivela soprattutto una rèclame da più parti dedicata al libro di Marinetti più volte citato e lodato”. L’ultimo numero è del 27 gennaio 1918, l’attività continuerà su “Roma futurista” fondata da Marinetti, Carli e Settimelli, edita nella capitale. La grande guerra non fu subito percepita come fattore di rottura per una donna che d’improvviso aveva assunto ruoli sociali e politici centrali.

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Dalla Belle Epoque al futurismo fiumano: donne d’avanguardia vivono liberamente la propria sessualità

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Informazioni tesi

  Autore: Luana Caldieri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Storia contemporanea
  Relatore: Laura Guidi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 113

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