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Il bando scuola 2006 della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena: un esercizio di valutazione

Un grant-making strategico: l’approccio dimostrativo

Tra le tendenze comuni alle maggiori fondazioni operanti in Europa, del quale si scorgono solo flebili tracce in alcune fondazioni italiane di origine bancaria, le uniche a rappresentare le fondazioni grant-making, c’è sicuramente uno spostamento del proprio raggio d’azione da una prospettiva gift giver ad una change maker, mettendo in risalto un approccio metodologico e operativo sicuramente innovativo: il grantmaking strategico. Si tratta di un approccio attivo, che si distacca dal tradizionale atteggiamento meramente reattivo nell’aggredire un problema con rilevanza collettiva: si fa un uso dei grants con l’intento esplicito di testare la fattibilità e valutare l’efficacia di nuovi approcci, diffondendo poi i risultati delle esperienze che hanno avuto successo, per stimolarne l’adozione su una scala più ampia da parte delle rilevanti istituzioni pubbliche o private, siano essi i governi locali, gli enti pubblici o le altre istituzioni del terzo settore.
Questo approccio si collega chiaramente alle terza funzione dell’attività valutativa, non trattata in precedenza.
Esso si inserisce perfettamente all’interno di un quadro generalizzato di crisi dello stato sociale, che ha spinto le fondazioni, in primis quelle americane, a ripensare il proprio ruolo, assumendone uno intermedio tra quello classico di supplenza ad una mancanza di intervento pubblico/privato e quello che comporta un certo grado di attivismo sociale, volto alla affermazione della fondazione in qualità di protagonista di un processo di radicale cambiamento sociale: con l’approccio dimostrativo la fondazione si propone come un finanziatore di forme di sperimentazione di nuove soluzioni ai problemi della società. Di sicuro, è una filosofia simile a quella dell’attivismo sociale che ha ispirato le fondazioni, a partire dagli anni ’60, in quanto si cerca di influenzare la direzione di intervento delle politiche pubbliche, non attraverso un’attività diretta di lobbying o un attivismo militante, ma con il finanziamento di esperienze significative, con la successiva opera di disseminazione dei risultati e con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei policy-makers.
La grande sfida di una fondazione che intende operare in modo innovativo è quella di individuare le nicchie all’interno delle quali l’azione di grant-making ha la possibilità di “fare la differenza”, cioè avere un impatto sul problema. Con questo approccio la fondazione si propone come creatore attivo di capitale sociale, con una disponibilità diffusa alla cooperazione e alla costruzione di uno spazio di incontro tra una molteplicità di attori sociali e policymakers, dimostrando come il proprio ruolo non si esaurisca soltanto nella bilateralità del rapporto tra il soggetto erogatore e soggetto finanziato. E' un approccio che consente alle fondazioni di occuparsi di public policy, rimanendo, nello stesso tempo, lontano dalla politics: gli interventi della fondazione si inseriscono, infatti, nel quadro dei programmi e dei contenuti delle politiche pubbliche, sulle quali si cerca di avere un impatto visibile, permettendo la replicabilità su larga scala dell’esperienza di successo; ma in quanto attività di sperimentazione, spesso di natura circoscritta, la fondazione non viene coinvolta nel gioco politico di rappresentanza di grandi interessi e di equilibri di potere. In questo modo viene aperto un sentiero di innovazione e la fondazione cerca di diffonderne la conoscenza, lasciando poi ai policy-makers le decisioni in merito al proseguimento su quel determinato percorso.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il bando scuola 2006 della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena: un esercizio di valutazione

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Informazioni tesi

  Autore: Daniele Manganiello
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Paolo Silvestri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 268

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