L'allargamento del suffragio in Gran Bretagna tra il XIX e il XX secolo

Dopo questa sconfitta il movimento cominciò a crescere ed organizzarsi fino ad avere una connotazione nazionale. Nel 1870 Richard Pankhurst disegnò la prima legge sul suffragio femminile che fu introdotta ai Comuni come Private Member’s Bill, passando la prima e la seconda lettura con una maggioranza di 33 voti, ma subendo una sconfitta quando Gladstone espresse la propria contrarietà alla legge. Questo fu il solo disegno di legge che ottenne di passare ai voti fino al 1897. Dopo la sconfitta del 1870, i comitati del movimento di Londra e di Manchester iniziarono un’intensa attività pamphlettistica, organizzarono petizioni e cercarono di coltivare la simpatia e il sostegno di membri del Parlamento. Tra il 1870 e il 1875, ogni anno vennero proposte leggi presso la Camera dei Comuni e tutte vennero sconfitte alla seconda lettura. Nel 1872 tutti i gruppi locali confluirono nella National Society for Women’s Suffrage (NSWS), che era una organizzazione non schierata politicamente e che incoraggiava i parlamentari di tutte le tendenze politiche a sostenere il principio del suffragio femminile. Il comitato centrale aveva la sua sede a Londra e, tra il 1872 e il 1888, quest’ultimo, insieme alla società di Manchester, realizzò molti accordi con i parlamentari, organizzando numerose manifestazioni di sensibilizzazione sul tema. I comitati locali rappresentavano un problema tenuto conto che erano lasciati agire autonomamente e non sempre in accordo con i comitati centrali, che spesso mal sopportavano.