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I gruppi di auto e mutuo aiuto per il supporto dei familiari. Un'esperienza di osservazione all'interno di un programma terapeutico per dipendenza da sostanze

Fasi di sviluppo del gruppo

In molti tipi di gruppi si possono riscontrare delle fasi di sviluppo la cui lettura può essere utile alla comprensione degli eventi che si verificano all’interno del gruppo stesso. Il concetto di sviluppo del gruppo, risulta appropriato in modo particolare, per i gruppi la cui durata è limitata ad uno specifico intervallo di tempo, in quanto essi sono solitamente chiusi (non consentono cioè una libera entrata o uscita dei propri membri) e caratterizzati da un numero pressoché costante di partecipanti: sono proprio questi aspetti che permettono di individuare con semplicità le fasi di sviluppo.
Ogni fase che il gruppo si ritrova ad attraversare, è focalizzata intorno a un compito d’interazione cui sono associati comportamenti tipici (MacKenzie, 2002). Sempre ad ogni fase, il gruppo verrà posto nelle condizioni di crescere in quanto si troverà a risolvere problemi diversi nonché a rispondere armonicamente all’evoluzione del suo interno. Ogni oscillazione della crescita mette il gruppo di fronte alla fatica del cambiamento, di fronte al quale esso potrà reagire o continuando ad avanzare oppure disgregandosi (Contessa, 1999).
Nel tentativo di illustrare le fasi di sviluppo cui vanno incontro i gruppi, Tuckman (1965) elaborò una teoria che prevedeva cinque stadi.
In base a questa teoria, secondo l’autore, in ogni gruppo devono essere sempre considerati due aspetti fondamentali: uno centrato sulla tensione a raggiungere gli obiettivi prefissati, l’altro, di natura affettiva, sugli scambi emozionali che avvengono fra i membri.
Vediamo ora nello specifico quali sono gli stadi previsti dal modello di Tuckman:
1) La formazione. In questa fase iniziale di vita del gruppo, i potenziali membri cominciano ad orientarsi l’uno verso l’altro stabilendo i primi contatti. Essendo questo un momento di esplorazione e non avendo ancora le idee chiare, le persone tendono ad appoggiarsi e a dipendere dal leader
Le emozioni che caratterizzano il gruppo in questa fase sono incertezza, cautela, nonché preoccupazione rispetto all’affiliazione.
2) Il conflitto. In questa seconda fase si evidenziano disaccordi e differenze personali caratterizzanti i singoli membri e di conseguenza nasce il conflitto. Vengono assunti atteggiamenti aggressivi, di forte competitività verso il potere cercando di esercitare la propria influenza sugli altri e senza volerla subire. Si verifica anche una ribellione nei confronti del leader, il quale in questo momento gode di una considerazione minore o addirittura viene criticato apertamente.
3) La normalizzazione. Questo è il momento durante il quale viene a crearsi una struttura con ruoli e norme condivise da tutti. Il superamento della precedente fase conflittuale permette al gruppo di raggiungere la coesione, di svolgere i compiti in modo più cooperativo nonché di guardare con maggiore fiducia verso i propri compagni. Ora non si parla più di un semplice aggregato di persone ma di un vero e proprio gruppo psicologico.
4) L’esecuzione. È in questa fase che il gruppo raggiunge una certa maturità ed è in grado di dare il massimo. Esso lavora come un sistema unito per poter raggiungere gli obbiettivi prefissati. Si rafforza ulteriormente la cooperazione tra i membri i quali si impegnano nella risoluzione di problemi, prendono decisioni comuni, formulano e realizzano dei piani di lavoro.
5) Lo scioglimento. In quest’ultima fase il gruppo giunge al termine e si scioglie. Lo scioglimento può essere dovuto al fatto che il gruppo sia nato per assolvere a delle funzioni temporanee, perché ha raggiunto gli scopi previsti, oppure perché troppi membri si sono allontanati da esso portando alla sua rottura. Tutto questo si traduce cercando di disinvestire dal punto di vista emozionale, sospendendo il coinvolgimento interpersonale e tirando le somme dell’esperienza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I gruppi di auto e mutuo aiuto per il supporto dei familiari. Un'esperienza di osservazione all'interno di un programma terapeutico per dipendenza da sostanze

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Argiolas
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Psicologia
  Relatore: Jessica Lampis
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 156

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Parole chiave

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