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Esperimenti di rappresentazione virtuale per la fruizione degli itinerari museali. Il quadro come ipertesto visivo

“Veduta del distretto parrocchiale dell’Albergheria”

Fra le opere esposte nel Museo Diocesano è stato scelto di studiarne in particolare una.
Si tratta di una grande tela, di autore ignoto, intitolata “Veduta del distretto parrocchiale dell’Albergheria”, dipinta nel 1749; essa raffigura una veduta a volo d'uccello dell'Albergheria, custodita precedentemente proprio in questa chiesa.
Questo tipo di rappresentazione cartografica, definibile pseudo-prospettica, si diffonde dalla fine del XVI secolo, poiché è di facile comprensione per un pubblico più vasto e adatta per individuare i singoli elementi della città: la maglia viaria, i monumenti, il tessuto edilizio minore, le aree verdi. Tuttavia per facilitare la lettura degli spazi, le strade e gli isolati vengono spesso alterati in base al punto di vista per fare in modo che le cortine edilizie, rappresentate frontalmente, non si sovrappongano.
È un'opera importante non solo dal punto di vista artistico ma anche da quello storico-architettonico: permette infatti di confrontare l'antica configurazione del quartiere con la situazione odierna, che mostra uno scenario trasformato.
Nel quadro è possibile identificare i monumenti e la topografia antica, poiché l'autore ha contrassegnato i singoli elementi con un numero di riferimento e nella parte inferiore della tela ha riportato l'apposita legenda.
Molte strade ed edifici rappresentati non sono più esistenti, altri sono stati modificati nel tempo: l'analisi del dipinto ci consente di analizzare la città stessa, di fare un confronto fra il XVIII secolo e il presente, di elaborare una ulteriore cartografia precedente alle modifiche dei piani urbanistici. Il tessuto viario è un intrico di strade, vicoli e cortili, per la maggior parte oggi sostituiti dalla moderna viabilità.
Le architetture contrassegnate sono quasi tutte religiose: oratori, compagnie, confraternite, chiese e conventi.
Il quartiere è rappresentato cinto dalle mura cinquecentesche, dotate delle fortificazioni a bastione; lungo esse si possono distinguere le antiche porte monumentali di accesso.
Nell'angolo in basso a sinistra l'autore ha dipinto la “regola dè passi”, una scala di rappresentazione basata su una precisa unità di misura: si può ipotizzare che questa mappa della città sia stata disegnata prendendo come riferimento una cartografia esistente. Per conoscere la conversione dall'unità 12 passo al centimetro si può ricorrere al testo di Gaspare Palermo , in cui è riportata una tabella con le antiche unità di misura siciliane, fra cui il “passetto”, che corrispondeva a due palmi. Nella lapide posta in via Schiavuzzo, su cui è trascritta la conversione dal sistema metrico antico a quello decimale in uso dopo l'Unità d'Italia, troviamo che un palmo corrisponde a 26 cm.
Nonostante l'importanza dell'opera come documento della città di Palermo e ispiratrice di nuovi temi di ricerca a carattere storico e rappresentativo, essa non occupa una posizione privilegiata. Si trova infatti all'ingresso del museo, di fronte alla biglietteria, e resta sconosciuta per tutti coloro i quali cominciano la loro visita dalle sale immediatamente successive.
L'applicazione su di essa delle tecnologie di rappresentazione multimediale non solo può contribuire a restituire a tale opera il suo reale valore, proponendo un nuovo metodo di fruizione degli itinerari museali, sia fisici che virtuali, ma può inoltre coinvolgere il visitatore nella riscoperta del territorio della città ed in particolare di un frammento del centro storico nel quale in mezzo all'edilizia abitativa sono ancora presenti molti monumenti da ritrovare.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Esperimenti di rappresentazione virtuale per la fruizione degli itinerari museali. Il quadro come ipertesto visivo

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Marrone
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Gianmarco Girgenti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 57

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