La chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Grosio

Dalla descrizione fino a qui fatta circa la chiesa di San Giuseppe, si è evidenziato come le fasi di costruzione della fabbrica si siano protratte, quasi ininterrottamente, dalla posa della prima pietra nel 1626, fino alla seconda metà del 1700 quando si completò la realizzazione del sagrato. Successivamente continuarono i lavori per l’abbellimento della chiesa con la realizzazione di dipinti, arredi e opere varie di completamento. Non sono stati però rilevati particolari opere di restauro da quando la chiesa venne edificata fino agli ultimi 20 anni.
L’unico intervento del quale si ha notizia, dovuto però ad un incendio e non ad un opera di restauro per usura, è stato la ricostruzione della cupola.
La testimonianza di uno storico locale del tempo ci informa del “gran disastro accaduto in Grosio la sera ante S. Giuseppe dì 18 Marzo” nell’anno 1773.
Quella notte nella “Chiesa di S. Giuseppe, abbrucciò la barca della campana maggiore, qual fu caduta e rotta in tre o quatro pezi; abbrucciò la cupola, che è nel mezo di detta Chiesa, caduto il volto di quella.”
Il disastroso evento comportò la ricostruzione della cupola. A tal proposito non si hanno notizie circa i realizzatori dell’intervento murario ma si conosce solamente l’artista, Lorenzo Piccioli di Tirano, che nel 1776 intervenne per puliture dalla fuliggine deposita i dipinti presenti nelle volte sottostanti la cupola che erano scampati dalla furia dell’incendio.
Significativi lavori di restauro si ebbero a partire dal 1991, quando le pareti della chiesa vennero completamente ripulite.
Originariamente la chiesa si presentava infatti completamente intonacata di bianco, come la si può osservare attualmente, ma nel corso dei secoli le pareti furono tinteggiate di un tenue colore verde, che creava un effetto marmoreo.