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Lo sviluppo organizzativo nella Pubblica Amministrazione

Cultura organizzativa e cambiamento

Secondo Schein “La cultura organizzativa è un insieme di assunti di base inventati, scoperti e sviluppati da un gruppo determinato quando impara ad affrontare i propri problemi di adattamento con il mondo esterno e di integrazione al suo interno, che si è
rivelato così funzionale da essere considerato valido e, quindi, da essere indicato a quanti entrano nell’organizzazione come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a quei problemi” (In Gabassi, 1995, p. 115).
La cultura è il prodotto di idee, pensieri, valori delle persone che hanno fatto parte dell’organizzazione nel passato e continuano a farne parte nel presente, detta loro il modo di rappresentare e di rappresentarsi i problemi, i contesti e in generale tutte le situazioni della vita organizzativa; per questo motivo è in grado di spiegare la maggior parte dei comportamenti complessi agiti all’interno dell’impresa (Avallone, 2005).
Le sue funzioni peculiari sono tre, da un lato permette all’azienda di adattarsi efficacemente all’ambiente esterno, dall’altro favorisce l’integrazione interna tra gli individui che vi lavorano, in ultimo l’adesione a una particolare cultura permette di contenere l’ansia. In altre parole ha a che fare con tutti gli aspetti che concernono la vita organizzativa. Per quanto riguarda la sopravvivenza tramite l’adattamento all’ambiente esterno, essa influisce sulla pianificazione della mission, ossia del compito centrale, e di tutto ciò che questa comporta, come le strategie per raggiungerla, i sotto obiettivi in cui declinarla, la scelta dei mezzi per raggiungere questi sotto obiettivi, che comprende a sua volta lo sviluppo della struttura interna, dei sistemi e dei processi che sono più in sintonia con quella mission, i criteri di valutazione dei risultati, la tipologia di strategie correttive da usare nel caso in cui questi non siano raggiunti. A proposito dell’integrazione interna invece, essa determinerà lo stile comunicativo con un linguaggio e concetti comuni, i confini e l’identità di gruppo, ossia i criteri che permettono di decidere se una persona appartiene o meno a quel gruppo, la natura dell’autorità e delle relazioni, l’assegnazione di premi e status. Allora attraverso la cultura si apprendono modi di pensare e di fare a proposito di tutti questi aspetti della vita organizzativa; in questo modo la situazione lavoro diventa sicuramente più prevedibile perché meglio conosciuta e di conseguenza anche meno ansiogena (Schein, 2000).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sviluppo organizzativo nella Pubblica Amministrazione

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Informazioni tesi

  Autore: Rossana Meloni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Marcello Nonnis
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 88

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