Il servizio sanitario in Italia: il caso della regione Lazio

Il farmaco è uno dei componenti essenziali per soddisfare la domanda di salute, tuttavia analizzare la sua offerta sarebbe fuorviante per l’oggetto della trattazione, pertanto la stessa sarà limitata a cenni sommari.
La missione dell’industria farmaceutica è il soddisfacimento del bisogno di salute del cliente attraverso la produzione del bene farmaco avendo come riferimento il binomio medico - paziente quale consumatore; a questi punti collega le scelte relative al processo di produzione e ai canali di distribuzione.
Il business del farmaco, però, ha fatto si che tutte le case farmaceutiche siano diventate dei colossi economici mondiali, che fanno affari nei settori più diversi, dalla chimica alla nutrizione, dai prodotti di bellezza ai prodotti per l'agricoltura e dettano legge ai governi nazionali. Da questo punto di vista, per ogni malattia esistente vi è una statistica sul reddito finanziario annuale che può produrre. La ricerca dovrebbe essere orientata ai bisogni, con risultati tarati sui pazienti, in contesti reali e per l’interesse pubblico, invece la ricerca viene fatta per commercializzare dei prodotti. Lo dimostra il fatto che le spese per la ricerca scientifica, in media non superano il 20% dei bilanci aziendali mentre ben oltre il 30% del bilancio delle aziende farmaceutiche è utilizzato per “promuovere” i farmaci presso i medici, laboratori, ecc.
L’industria controlla e indirizza la ricerca pubblica attraverso i finanziamenti che elargisce all’Università; anche le pubbliche amministrazioni spesso non sono indipendenti dalle industrie.
La ricerca del profitto e della competitività necessari per offrire agli azionisti tassi di rendimento altissimi, favorisce pratiche non proprio legali: intesa sui prezzi, formazione di cartelli e sperimentazioni rischiose nel terzo mondo o su popolazioni emarginate e precarie (tossicomani, rifugiati etc.).
Il conflitto di interessi nel rapporto tra medici ed industria farmaceutica è una questione fondamentale per la salute di tutti.
Tutti questi motivi si riflettono sul mercato, infatti, una delle caratteristiche peculiari in tutti i paesi industrializzati è rappresentata dalla necessità di forme diversificate di regolamentazione pubblica del mercato dei prodotti farmaceutici. La duplice natura del farmaco, prodotto industriale oltre che strumento terapeutico, comporta in ogni paese la necessità di amministrare il settore attraverso norme legislative che disciplinino la produzione e la commercializzazione dei prodotti e intervengano sulla determinazione dei prezzi e delle forme di compartecipazione dei cittadini alla spesa. Ne deriva, dal punto di vista della concorrenza, la caratteristica di mercato “protetto”, sottoposto a regole speciali che in alcuni casi giungono a sospendere le leggi del mercato sulla base del riconoscimento del farmaco quale prodotto essenziale per la tutela della salute e dunque tale da dover essere sottratto alle alternanze di disponibilità, prezzo, qualità proprie del mercato.