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L'inquinamento da elementi in traccia nell'area di Taranto: biomonitoraggio mediante l'utilizzo del muschio Hypnum cupressiforme.

Ecologia ed adattamenti delle briofite

Le briofite sono a distribuzione prevalentemente cosmopolita; sono presenti in zone umide come le foreste tropicali e quelle temperate, non mancano però nei deserti aridi, dove ricoprono rocce nude e persino nel continente antartico (Monte Melbourne, 3000 m di altitudine) ed al polo Nord. I fattori che ne condizionano la presenza dipendono dal clima, in relazione alla latitudine ed altitudine, sia da elementi di tipo fisico come l'umidità e l'illuminazione; da non trascurare sono poi le interazioni con gli esseri viventi. I fattori in questione interagiscono fra loro in molti modi: l'umidità influenza nelle briofite una funzione rilevante come quella della riproduzione. Esse hanno sviluppato forme di resistenza alla siccità, per mezzo di una forma vitale disidratata. Il substrato che le ospita, a livello fisico può permettere o meno la circolazione dell'aria e la ritenzione dell'acqua, ciò in dipendenza della sua natura chimica. Lo sviluppo della piantina è determinato dal pH del substrato stesso; in relazione ad esso si possono avere specie che prediligono valori di pH più o meno acidi o basici.
Si distinguono inoltre briofite:
- epilitiche che crescono sulla roccia,
- corticole sulle cortecce degli alberi,
- epigee sul terreno a formare tappeti, presenti spesso lungo sentieri boschivi
- epifille su foglie di piante vascolari.

Considerando il trofismo di questi organismi, in essi la fotosintesi avviene ad intensità luminose basse che permettono loro di occupare nicchie ecologiche estreme, come le zone più buie del sottobosco e gli imbocchi delle caverne. La più cospicua varietà di briofite si ha nelle zone tropicali e alle nostre latitudini si ritrovano un po' ovunque. Il passaggio dall'acqua alle terre emerse ha comportato una serie di adattamenti alle nuove condizioni ambientali. Il cambiamento più significativo è rappresentato dall'approvvigionamento di acqua: le briofite si possono classificare in:
- endoidriche
- ectoidriche
- mixoidriche

Il primo tipo è provvisto di idroidi che provvedono ad una conduzione interna: l'acqua assorbita da queste cellule alla base del gametofito, passa nella zona corticale e poi al cordone di idroidi del fusticino fino a raggiungere le foglioline. Le briofite ectoidriche hanno adattamenti morfologici come canalicoli capillari che assorbono, distribuiscono ed accumulano l'acqua. Infine le mixoidriche sono caratterizzate da un tipo di conduzione intermedia: il cordone conduttore è deputato al trasporto interno e i canalicoli capillari esplicano la conduzione esterna. Anche la disponibilità di acqua è un fattore limitante è per la produzione primaria muscinale. L'adattamento dei muschi ad ambienti aridi, prevede lo sviluppo di un sistema utile a ridurre la perdita di acqua per evaporazione, per esempio si ha un cambiamento nell'orientamento delle foglioline, che con meccanismi di cerniera si chiudono verso il fusticino. Inoltre alla parete delle cellule della superficie dorsale, più esposta all'evaporazione è presente cutina. La crescita briofitica avviene nella forma a pulvino, in cui gli individui crescono appressati uno all'altro; la fogliolina termina con un lungo pelo ialino, morto, che assieme ad altri forma una calotta che protegge il gametofito negli ambienti xerici. Anche la pigmentazione può subire modificazioni, il colore porpora scuro viene usato infatti come schermo contro i raggi ultravioletti. Lo sporofito riesce meglio del gametofito ad essere indipendente dalla risorsa idrica, grazie a cellule notevolmente cutinizzate e scambi gassosi che avvengono senza compromettere il bilancio idrico; infine le spore al contrario dei gameti non hanno bisogno di acqua per la maturazione dispersione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'inquinamento da elementi in traccia nell'area di Taranto: biomonitoraggio mediante l'utilizzo del muschio Hypnum cupressiforme.

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Scamardella
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Scienze Ambientali
  Relatore: Franca Tommasi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 133

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