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Bullismo e Cyberbullismo: una lettura criminologica

Il profilo del bullo e il profilo della vittima

Anche il bullo ha un profilo di personalità che mette in luce aspetti caratteristici dei suoi comportamenti. La necessità di un bullo di avere spettatori intorno mentre agisce è la testimonianza di una fragilità che si sente costretto a nascondere e a proiettare su compagni più deboli.

L’atto di bullismo per lui rappresenta una conferma dell’immagine forte e sicura di se a cui lui per primo non crede.

Il ruolo degli spettatori serve a questo, a ribadire un sentimento di sicurezza che altrimenti non reggerebbe e il sorridere o mostrarsi indifferente sono comportamenti che provano per il bullo la prova del successo. Il bullo, allora, ha delle precise caratteristiche nel modo di stare al mondo e nella relazione con gli altri (Tonioni, 2014):

- Aggressività: quasi una scelta obbligata, rappresenta l’unico modo di mettersi in relazione con gli altri, si tratta di un istinto alla prevaricazione dello spazio vitale altrui.

- Impulsività: agisce evitando la riflessione e la consapevolezza delle conseguenze alla sua azione.

- Scarsa tolleranza: alle frustrazioni in particolare, alle regole e alle contrarietà, soprattutto non riesce a entrare in rapporto con figure autoritarie o ad avere dei punti di riferimento costruttivi.

- Grande considerazione di se stessi: tale da non rendere possibile al bullo di mettersi in discussione. In genere il bullo gode anche di grande popolarità, cosa che rafforza i suoi comportamenti negativi. In realtà non possiede grandi qualità ma così facendo riesce a nascondere i propri difetti.

- Mancanza di empatia: la mancanza di capacità di immaginare i sentimenti e le emozioni di chi subisce i suoi comportamenti fa sì che vengano percepiti come oggetti e non come esseri umani.

- Mancanza di sensi di colpa: unito all’incapacità di assumersi le proprie responsabilità, troviamo al posto dei sensi colpa, la consapevolezza dei vantaggi personali che derivano dalla prevaricazione sulle vittime.

- Ostilità: scuola, insegnanti, famiglia, diventano anch’essi oggetto di aggressività, insulti e derisione.

- Abilità nelle attività sportive: al contrario delle vittime, i bulli cercano il confronto e la competizione.

- Uso di sostanze e problemi legali: una naturale conseguenza dell’inclinazione a trasgredire e a essere antisociali.

Diversi autori hanno indagato alcune caratteristiche peculiari del bullo (Olweus, 1993, Menesini 2000; Iannaccone 2007; Tsitsika 2014 et al.), concludendo a delle categorie:

1. Il bullo dominante
√ Generalmente maschio
√ Fisicamente e psicologicamente più forte della vittima
√ Scarsa empatia
√ Nessun senso di colpa e quindi nessuna comprensione della sofferenza che le sue azioni comportano.
√ Assenza di comportamenti pro sociali
√ Scarsa tolleranza alla frustrazione
√ Atteggiamento positivo nei confronti dell’aggressività e della violenza
√ Non è ansioso o insicuro
√ Elevata autostima
√ Il rendimento scolastico è variabile con la tendenza a peggiorare fino all’abbandono scolastico.
√ Abile nelle attività sportive con componenti aggressive e nelle lotte
√ Gode di popolarità

Il bullo dominante è la figura più difficile da recuperare proprio perle sue caratteristiche, nello specifico per la mancanza di empatia per le sue vittime e la percezione della non conseguenza alle sue azioni e infine perilfatto che pensiche la vittima si meriti il trattamento che gli riserva. In genere sono sicuridisé, con elevate abilità sociali e capaci di istigare gli altri. Sono dotati di buone doti psicologiche che utilizzano per manipolare delle situazioni a proprio vantaggio. Le conseguenze a lungo termine diquesto tipo dicomportamento può essere l’abbandono scolastico in seguito alle ripetute bocciature e la difficoltà ad inserirsi nel mondo lavorativo, proprio per l’incapacità a sottostare a regole e a porsi dei limiti, conseguenti sono anche i crimini, i furti, gli atti di vandalismo e la violenza in famiglia.

2. Il bullo ansioso
È frequentemente sia bullo che vittima, mentre mette in atto i comportamenti vessatori prova rimorso e sensi di colpa per le sue azioni. Può essere ansioso, avere una bassa autostima e presentare un’instabilità emotiva. Secondo Marini e Mameli (1999), a questa categoria appartengono il 20% circa dei bulli.
[…]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Bullismo e Cyberbullismo: una lettura criminologica

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Informazioni tesi

  Autore: Paola Biffi
  Tipo: Tesi di Master
Master in Criminologia
Anno: 2015
Docente/Relatore: Leggiero Antonio
Istituito da: CENAF - Centro Nazionale Alta Formazione
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

FAQ

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Parole chiave

adolescenza
criminologia
bullismo
comportamenti aggressivi
depressione
suicidio
social media
cyberbullismo
legislazione bullismo
tipi di bullismo

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