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Conflitti ambientali: Vicenza e la questione Dal Molin

La terra di casa mia: Sindrome NIMBY o ideologia NOPE?

L’ unione dei due movimenti cittadini contrari alla costruzione della base trae forza da due logiche, diverse e complementari.
Come si è già citato, le idee motrici accomunate nella contrarietà si situano in due differenti arene di contesa: una economico – ecologica e l’altra ideologica – anti bellica. Tuttavia, innalzando di poco il punto di vista, si comprenderà come facciano parte dello stesso orizzonte culturale.
Si analizzerà ora la componente caratterizzata dalla logica economico – ecologica.
L’iniziale perplessità mostrata dal Consiglio di Circoscrizione n°5 Quartiere “Laghetto”, riguardo al riutilizzo e ampliamento del sito aeroportuale Dal Molin, si concretizza con le prime petizioni nelle zone limitrofe, contro la costruzione della base.
L’ingegnere Eugenio Vivian dà il via al comitato “S. Paolo Quartiere Italia-Federale”, che poi confluirà nel Coordinamento dei Comitati.
Il trait de union degli aderenti al comitato, circa 2000 di vari orientamenti politici, è la contrarietà alla costruzione di questo nuovo insediamento per il supposto grave impatto urbanistico-ambientale che avrebbe sulla città:
Niente in contrario se ampliano la base dentro la caserma Ederle dove stanno adesso, gli spazi ci sono. Il punto è che loro vogliono l'aeroporto.
Del resto quello scalo non serve a nulla, non è mai decollato, c'erano solo due voli al giorno per Roma, adesso neanche più quelli. Perciò hanno rifiutato questa e altre ipotesi che erano state loro offerte, come quella di un sito militare a Casarsa. Vicenza è già militarizzata a sufficienza dagli americani: sei siti tra caserme, villaggi e basi sotterranee, disseminati fra Vicenza, Longare, Arcugnano, Torri di Quartesolo, per un totale di 1.326.000 metri quadrati, che diventeranno 3.049.000 di suolo non più italiano quando verranno costruiti la nuova base al Dal Molin e il nuovo villaggio a Quinto.
[BIANCHIN R., Repubblica, 14-02-07]
Inoltre chiarisce i timori del comitato:
[…] è una base tutta nuova, l' attuale caserma Ederle sta a sud, l'aeroporto a nord, tra l'una e l' altro ci sono 6 chilometri. Il risultato sarà che ci troveremo bloccati in ogni direzione. Perché quando i soldati saranno 5.000, vorrà dire che la popolazione americana salirà a 15.000 in una città di 100.000, e la viabilità, che è già al collasso, diventerà un inferno. Senza contare le ricadute ambientali, come la perdita di un enorme polmone verde di 550.000 metri quadri, visto che gli americani costruiranno 8 palazzine a 5 piani e 2 silos-parcheggio di 6 piani; come l'inquinamento, visto che la Ederle già oggi consuma 10 milioni di litri l'anno di gasolio, l' equivalente di 5 mila auto diesel; e come il pericolo per i pozzi d' acqua, da cui attinge mezzo Veneto, che stanno ai confini dell'aeroporto. E se ce li inquinano? – l’ ingegnere non è nemmeno convinto delle ricadute economiche positive – Nonostante l’ investimento americano di 700 milioni di euro, abbiamo calcolato che i 65 milioni di euro annui di costi condivisi che l’ Italia dà agli Usa, e che diventeranno 113 con la nuova base, pareggeranno in 13 anni i «i famosi benefici». E anche per l’occupazione, qualora si dovessero perdere i 1200 posti di lavoro di vicentini occupati nella base come cuochi, baristi, autisti, elettricisti, meccanici e addetti alle pulizie, niente paura. I comitati hanno presentato nove progetti di nuovi insediamenti universitari e di ricerca, per un totale di 4000 nuovi posti di lavoro. Qualificati. [Ibid.]
All’interno del comitato sono presenti le diverse anime politiche: elettorato del centro-destra, centro-sinistra, sinistra radicale, dissidenti di partiti a carattere localistico come Lega Nord, Progetto Nord Est e Liga-Fronte Veneto.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Conflitti ambientali: Vicenza e la questione Dal Molin

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Cristoferi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Geografia dei Processi Territoriali
  Relatore: Massimo De Marchi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 385

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Parole chiave

conflitti socio-ambientali
dal molin
democrazia partecipativa
dinamiche sociali
militarizzazione
territorio
vicenza

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