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Evoluzione dell'equilibrio gestionale delle banche locali attraverso l'analisi dei bilanci: il caso della Cassa Rurale di Giovo

Analisi dei grandi rischi

Con "grandi rischi" s’intendono esposizioni d’importo rilevante verso un’unica controparte ed eventuali soggetti ad essa collegati sotto il profilo giuridico-economico.
Questo fenomeno, a parità di altre condizioni, aumenta il rischio sopportato dalla banca. Lo si può comprendere con un semplice esempio: si consideri un istituto che eroga un prestito di 100 ad un cliente, che risulti in seguito insolvente. La banca sopporterà una perdita non superiore a 100. Se l’esposizione fosse invece di 1.000.000, la perdita massima sarebbe pari a questa cifra. Per il contenimento dei rischi è in altri termini importante, sotto questo profilo, tenere sotto controllo la concentrazione dei prestiti.

È doveroso definire più precisamente cosa si intenda con "grandi rischi", in base ancor una volta alle disposizioni della Banca d’Italia. La definizione è stata oggetto di modifiche nell’arco temporale considerato nel presente lavoro. In particolare, per i bilanci chiusi fino al 2009, il loro calcolo avveniva in base alla seguente definizione: "posizioni di rischio d’importo pari o superiore al 10 % del patrimonio di vigilanza". Per "posizione di rischio" s’intende un’esposizione, e quindi una voce dell’Attivo, il cui importo viene ponderato per il rischio sotteso in base ad un coefficiente, che varia da zero ad uno in relazione alla solvibilità della controparte (zero si applica ai crediti verso i soggetti ritenuti più solvibili: governi centrali, banche centrali ed Unione Europea).
L’istituto di vigilanza vieta inoltre l’assunzione di esposizioni che superassero il 25 % del suddetto patrimonio. In base alla "vecchia" definizione, si possono quindi definire grandi rischi le esposizioni ponderate comprese tra il 10 % e il 25 % del patrimonio di vigilanza. Esisteva inoltre un limite all’ammontare globale dei grandi rischi, individuato in otto volte il patrimonio di vigilanza, il quale è stato soppresso con il citato aggiornamento della circolare 263. Il patrimonio di vigilanza, che sarà trattato più diffusamente nel paragrafo successivo, non coincide esattamente con il patrimonio netto contabile. È infatti costituito, oltre che da capitale e riserve, da strumenti finanziari che tecnicamente sono ibridi tra azioni ed obbligazioni e che a determinate condizioni possono essere computati nel patrimonio di vigilanza.
Con il sesto aggiornamento della suddetta circolare 263 del 27 dicembre 2010 è stata introdotta una definizione più stringente dei grandi rischi, valida per i bilanci dell’anno 2010. Il loro calcolo non avviene più ponderando le esposizioni per il rischio, ma considerando il loro valore di bilancio. A differenza della versione precedente, rientrano quindi nel calcolo dell’aggregato anche le esposizioni a ponderazione zero, come quelle in titoli dello Stato italiano, il cui ammontare è rilevante nelle Casse Rurali trentine.
Ne consegue un incremento consistente nel valore complessivo dei grandi rischi, che non riflette un effettivo aumento del rischio di concentrazione, ma è frutto di un diverso metodo di calcolo.
Ai fini di disporre per il 2010 di dati confrontabili con quelli degli esercizi precedenti, si considerano, limitatamente a tale anno, i valori al 30 settembre, anziché al 31/12. Ciò premesso, si può notare che i grandi rischi hanno avuto a livello di sistema un importo piuttosto stabile negli anni 2006-2009, con un incremento piuttosto consistente (+16,38 %) nel 2010.
A questo risultato hanno contribuito sia il numero delle posizioni che il loro importo medio, entrambi cresciuti rispetto al 2009 per effetto di nuovi affidamenti alla clientela o aumento di quelli preesistenti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Evoluzione dell'equilibrio gestionale delle banche locali attraverso l'analisi dei bilanci: il caso della Cassa Rurale di Giovo

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Informazioni tesi

  Autore: Gabriel Joppi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Trento
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia e della gestione aziendale
  Relatore: Luca Erzegovesi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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Parole chiave

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patrimonio
credito cooperativo
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vigilanza
bilancio bancario
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