Un approccio all'analisi dei processi di internazionalizzazione delle imprese

Alla fine degli anni ottanta compare un nuovo approccio per l’interpretazione dei processi di internazionalizzazione che si basa sull’analisi di sistemi non gerarchici, ossia dei network nei quali l’impresa è naturalmente inserita in virtù della propria attività il
network sono solitamente definiti come un insieme di relazioni di scambio tra loro interrelate (Törnroos 2002) e possono essere classificati come:
- orizzontali, che trasformano competitor in alleati;
- verticali, che integrano clienti e fornitori;
trans-industriali, che connettono differenti catene del valore.

In accordo con l’approccio relazionale, l’internazionalizzazione è il frutto dell’insieme di relazioni che l’impresa instaura nel tempo, ossia dei network nel quale è inserita, piuttosto che dei vantaggi specifici che detiene, come invece sostenevano le teorie degli IDE.
Nelle teoria inerente il network i mercati sono dipinti come un sistema di relazioni tra uno svariato numero di attori tra cui sono inclusi clienti, fornitori, competitor, e agenzie di supporto pubblico e privato (Coviello e Munro 1995).

Il principale contributo a questo filone viene da Johanson & Mattson (1988) i quali sostengono che l’internazionalizzazione è il processo con cui un’impresa che usa la sua
rete di partner esteri stabilisce e sviluppa posizioni di mercato in contesti stranieri. Attraverso il progressivo coinvolgimento in legami tecnologici e di mercato con altri attori (non solo imprese dello stesso settore o complementari ma anche istituzioni legali, finanziarie ecc.), le imprese ampliano gradualmente le loro relazioni, alle volte estendendole anche al di fuori dei propri confini nazionali.

Queste connessioni internazionali possono essere sviluppate in tre differenti modalità:
-creazione di relazioni all’interno dei network di un Paese nuovo per l’impresa;
-sviluppo ulteriori di relazioni in quei network in cui l’impresa è già inserita;
-connessione e integrazione dei network di differenti Paesi usando le relazioni dell’impresa già esistente come ponti per altri network.

I network guidano l’impresa nei mercati internazionali, non solo quando l’impresa dimostra l’intenzione di farlo, ma talvolta anche quando l’impresa non lo ha di per se pianificato. Può accadere infatti che, in virtù della propria posizione all’interno di un network, un’impresa venga catapultata da un partner nell’arena internazionale senza che questa abbia acquisito alcuna esperienza in merito, bypassando quindi gli stadi identificati nel modello di Upssala e subendo un’accelerazione del proprio processo di internazionalizzazione.