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Trattamento riabilitativo dei disturbi dell'equilibrio

Anamnesi

Nell'iter diagnostico l'anamnesi svolge un ruolo essenziale.
Si dovranno accertare alcune caratteristiche della sintomatologia riferita, tenuto conto che per migliorare l'affidabilità e la qualità dei dati raccolti é necessario che il professionista adotti un atteggiamento di ascolto interattivo nei confronti del paziente, aiutandolo nella descrizione non sempre agevole dei sintomi, suggerendo per esempio perifrasi facilmente comprensibili.

Sulla base del quadro clinico possiamo distinguere:

Vertigine oggettiva: sensazione di rotazione dell'ambiente circostante; tale fenomeno è legato alla presenza di nistagmo, un movimento oculare patologico, che verrà descritto nel paragrafo seguente. La vertigine oggettiva è tipicamente legata ad alterazioni del sistema vestibolare;

Vertigine soggettiva: sensazione di rotazione del soggetto rispetto all'ambiente circostante. Può essere dovuta a patologie vestibolari o a lesioni del SNC extravestibolari;

Instabilità: sensazione soggettiva di importante mancanza di equilibrio con elevato rischio di caduta a terra; la deviazione dell'asse corporeo può avvenire in direzioni diverse ( antero-retro-o latero-pulsione), ma il paziente riferisce generalmente una direzione preferenziale di instabilità. Il quadro può presentarsi in vestibolopatie centrali o periferiche;

Insicurezza: sensazione soggettiva di imperfetto controllo posturale di lieve entità; non si osservano deviazioni dell'asse di carico ed il test di Romberg risulta negativo;

Disequilibrio (dizziness): spesso difficilmente distinguibile dal quadro precedente. Il paziente riferisce di sentirsi "come su una barca";

Cinetosi: comparsa di sintomi neurovegetativi (cefalea, sudorazione, nausea e vomito) legati all'utilizzo di mezzi di trasporto (automobile, aereo, nave). Alla base di questo fenomeno si riconosce un'erronea integrazione e discriminazione a livello del SNC delle afferenze periferiche visive e propriocettive;

Atassia: grave disturbo del controllo posturale che può coinvolgere capo e tronco, durante la marcia, in stazione eretta e, nei casi più gravi, in posizione seduta. È un segno tipico delle lesioni cerebellari.

Le cadute a terra conseguenti a perdite dell'equilibrio possono configurarsi in quadri clinici peculiari, quali:

drop attack: caduta improvvisa non preceduta da vertigine, senza perdita di coscienza e con pronto recupero del controllo posturale nell'arco di alcuni minuti. Il paziente riferisce un improvviso "cedimento" degli arti inferiori, senza dolore o disturbi sensitivi prodromici;

sincope: improvvisa caduta a terra con perdita di coscienza della durata di pochi secondi o minuti. Tale fenomeno è legato all'ipoafflusso ematico cerebrale su base cardiovascolare;

lipotimia: il paziente non è più in grado di mantenere la stazione eretta, ma non vi è perdita di coscienza e la caduta non è fulminea come nel drop attack.

È fondamentale raccogliere informazioni generali sull'attività lavorativa, sportiva e ricreativa del paziente e sulla presenza di eventuali problemi relazionali al domicilio e sul posto di lavoro.

Altri parametri fondamentali ai fini diagnostici sono:

• modalità di comparsa: andamento critico, subcontinuo o continuo;

• durata: secondi (vertigine parossistica posizionale benigna o VPPB), alcune ore (Ménière), molte ore (neurite vestibolare);

• evoluzione temporale: acuta, recidivante, persistente;

• sintomi concomitanti: acufeni, ipoacusia, riduzione del visus, deficit campimetrici, oscillopsia, manifestazioni neurovegetative (nausea, vomito, sudorazione fredda, lipotimia, con o senza perdita di coscienza), crisi comiziali, cefalea, disartria, disfagia;

• fattori scatenanti e/o predisponenti: movimenti del capo; passaggi posturali; assunzione di farmaci, di cibi o bevande; particolari situazioni ambientali; esposizione ad agenti tossici;

• comorbilità: pregressi traumi; patologia uditiva; malattie sistemiche; malattie psichiatriche (forme psicogene);

• alterazioni del ritmo sonno-veglia;

• presenza di disturbi visivi quali la diplopia (visione doppia), l'oscillopsia (visione tremula) e i difetti campimetrici (emianopsia laterale omonima, scotomi), che contribuiscono all'insorgenza di disequilibrio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Trattamento riabilitativo dei disturbi dell'equilibrio

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Informazioni tesi

  Autore: Valerio Bezzeccheri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Fisioterapia
  Relatore: Piera Merli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 156

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Parole chiave

riabilitazione
postura
equilibrio
fisioterapia
vertigini
parkinson
sclerosi multipla
vestibolare
trattamento riabilitativo
labitintite

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