Blockchain Industry per il Digitale Marketing. Focus nel settore agrifood italiano: il caso Fiammante

L’Italia come contesto di utilizzo in ambito economico della blockchain è un terreno fertile. Il MISE ha stanziato e stanzierà fondi per sviluppare questa particolare tecnologia. In Italia le piccole e medie imprese (PMI) rappresentano il propulsore dell’economia italiana ma il livello dimensionale non gli consente di competere sui mercati globali, e in caso di riuscita incorerebbero in grandi difficoltà non avendo la capacità di operare con economia di scala, non riuscendo ad investire in ricerca e sviluppo per costi troppo elevati ed essendo poco digitalizzate rispetto sia a grandi imprese sia rispetto alle PMI Europee.
Il livello dimensionale, seppur ridotto, ha il vantaggio di una più facile governabilità da parte del management e nel poter avere decisioni più flessibili e dinamiche; infatti, le PMI italiane hanno una cura dei prodotti dettagliata ed artigianale, con filiere produttive che già di per sé sono altamente controllate e certificate, l’insieme di questi fattori rappresenta la capacità distintiva propria del “Made in Italy” che fa collocare molti prodotti italiani soprattutto quelli gastronomici nella fascia alta di mercato.
Per le PMI può risultare di interesse l’adozione di soluzioni innovative fondate sulle blockchain, poiché otterrebbero da questa un maggior vantaggio competitivo per quanto riguarda qualità, trasparenza, sicurezza e tracciabilità. La maggiore tracciabilità conferisce vantaggi in termini di marketing, in quanto permette ai clienti di accedere alle informazioni sulla produzione controllando qualità e autenticità dei prodotti. A livello settoriale a trarre vantaggi possono essere la produzione tessile, d’arredamento, di elettrodomestici, meccanica, automotive, l’agroalimentare e perfino il calcio.

Settore agroalimentare e nuove tecnologie

Il settore enogastronomico italiano rappresenta il 12% del PIL in Italia, con un export per circa 43 miliardi di euro, ma soffre un forte fenomeno di contraffazione. Le frodi colpiscono maggiormente l’esportazione, ma avvengono illeciti anche nel mercato interno soprattutto nella produzione agricola, a discapito non solo del consumatore ma anche della collettività; ad esempio, nel comune di Nepi (Viterbo), come da normativa nazionale sull’uso dei fitofarmaci, è imposta la coltivazione di nocciola biologica, ma gli agricoltori locali non rispettano la normativa inquinando il lago limitrofo alle coltivazioni. Blockchain può favorire la tracciabilità alimentare garantendo sicurezza al consumatore sull’origine del prodotto e su ogni trattamento che questo ha subito evitando manipolazioni. L’agricoltura sta sfruttando sempre di più le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica: un’indagine del Politecnico di Milano ha fatto comprendere come il settore che offre nuove soluzioni agli agricoltori sia in espansione. Nel 2018 si è stimato un valore compreso tra 370 e 430 milioni di euro investito nelle nuove tecnologie agricole, ed a parteciparvi attivamente ci sono 110 aziende fornitrici sia affermate (74%) che startup (26%). Le soluzioni offerte riguardano IoT, robotica, droni, data analysis, macchine e attrezzature. Su 1.467 aziende agricole italiane analizzate circa l’85% dei rispondenti è a conoscenza di queste opportunità e circa il 55% comincia ad utilizzarle, evidenziando la consapevolezza dell’offerta dell’agricoltura 4.0. In questa indagine sono stati inoltre individuati 42 progetti blockchain internazionali e italiani dal 2016 al 2018 che hanno avuto un uso trasversale o per filiera specifica agricola.