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Identità è amore: Il gazal nelle poetesse arabe di al-Andalus

Archetipi e stereotipi: le poetesse cercano un linguaggio

Alla luce di quanto detto sinora, nonostante la notevole quantità di stereotipi che sussistono intorno alle donne musulmane, è doveroso sottolineare che le poetesse di questa società componevano, molto spesso, in gran libertà e in notevole competizione con i loro colleghi uomini.65

Alcuni dati delle biografie di Wallāda, Nazhūn e ar-Rakūniyya hanno indotto a pensare che le poetesse godessero di una libertà tale da poter frequentare i poeti e sebbene alcuni storici riprendendo le teorie di Henri Pérès, affermassero che in al-Andalus, a causa dell'influenza cristiana, le norme islamiche che tendevano a confinare le donne all'interno delle mura domestiche si fossero allentate e che le donne ispano-arabe godevano di una libertà di cui non godevano le donne orientali, Manuela Marín afferma che ciò non riguardava gli ambienti sociali oggetto di questo studio, le donne dell'alta società potevano relazionarsi liberamente soltanto con gli uomini del proprio nucleo familiare. Di fatto le uniche biografie da cui emergono incontri con uomini sono quelle di ar-Rakūniyya, Nazhūn, Wallāda e Ibnat Ibn as-Sakkān.66

Ciò induce a pensare che queste donne rispettassero le convenzioni che erano alla base degli incontri, se ve ne erano, tra le poetesse e i letterati, o delle poetesse con i principi o governatori ai quali rivolgevano le loro lodi.

Nel caso delle poetesse, le fonti classiche non si esprimono in merito, in altre però si afferma che in aggiunta all'uso del velo, le donne, prima dell'arrivo di uomini esterni alla famiglia, si ritraessero dietro una tenda o accogliessero gli uomini nascoste dietro di essa. L'uso della tenda era così diffuso da comparire anche nei racconti popolari; dunque, è da supporre che anche le poetesse di al- Andalus si attenessero a questo protocollo.

D'altra parte, vengono costantemente ripresi i concetti di taṣāwun o ṣiyāna, decoro, onestà, vita domestica, o ʿiffa, castità, decenza. Nel caso di Wallāda, come già anticipato, si dice che mancasse del taṣāwun confacente al suo stato di nobiltà, nonostante ciò as-Suyūṭī, Nuzha, 77, afferma che la poetessa fosse dotata di ṣiyāna e ʿiffaʾ.

Negli altri casi la realizzazione delle poetesse sembra essere avvenuta all'interno dell'ambiente domestico, un esempio è Amat al-ʿAzīz la quale recita i suoi versi a suo cugino o nipote.67
 
La poesia d'amore di al-Ballīšiyya produce un certo stupore in chi la trasmette, poiché si tratta di una giovane donna che conosce solo la casa del padre.

Ed è nota la triste storia di Umm al-Kirām, la figlia del re di Almería, le cui naturali disposizioni indussero il padre a darle un'educazione letteraria al punto che ella compose qaṣāʾid e muwašaḥaāt, ma si innamorò di un giovane uomo di Denia, chiamato as-Sammār, scrisse alcuni versi d'amore, e quando il padre al-Muʿtasim lo scoprì, fece sparire il giovane. Negli altri casi le fonti arabe tacciono, anche se è lecito pensare che, come le donne del loro tempo, erano piuttosto confinate in casa. Il che non sempre significa che non avessero una certa capacità di azione o, almeno, la capacità di influenzare gli altri poeti.

Né significa che non abbiano mantenuto, per iscritto, rapporti con poeti contemporanei. Gran parte delle poesie che si sono conservate sono resti di questa corrispondenza tra poetesse e letterati. ʿĀʾiša bint Aḥmad scrive alcuni versi in risposta a un poeta che le aveva chiesto di sposarlo. Buṯayna scrive a suo padre chiedendo il permesso di sposarsi, e i versi in cui spiega la sua situazione sono stati conservati. Molti dei versi sopravvissuti di Ḥafṣa ar- Rakūniyya fanno parte della sua corrispondenza con Abū Ǧaʿfar Ibn Saʿīd.68 Un'altra questione riguarda l'esistenza di una letteratura femminile e di una letteratura maschile, riferendosi, ovviamente, al corpus di poesia femminile ispano-araba di cui gli studiosi sono già in possesso e che non è aumentato sensibilmente.69

È doveroso analizzare dunque gli archetipi femminili che sono rappresentati in queste tipologie di poesia, così come alcuni stereotipi che sono stati alimentati nel corso dei secoli. È necessario dunque distinguere tra poesia maschile e femminile: la visione che ciascuna di esse ci offre differisce notevolmente, quella maschile è più stereotipata e quella femminile più aderente alla realtà. [...]


64 Ivi, p. 48
65 Ivi, p. 15.
66 T. Garulo, Dīwān de las poetisas de al-Andalus, cit. p. 35.
67 Ivi, p. 36
68 Ivi, p. 37.
69 C. Del Moral, Arquetipos y estereotipos femeninos a través de la poesía andalusí, Universidad de Granada, in Mujeres y sociedad islámica una visión plural, a cura di M. I. Calero Secall, Universidad de Málaga, 2006, p.6.

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Informazioni tesi

  Autore: Lucrezia Bellofiore
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Lingue e letterature comparate
  Corso: Lingue e letterature moderne euroamericane
  Relatore: Mirella  Cassarino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 90

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