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Acculturazione e benessere degli adolescenti di seconda generazione in Italia e in Belgio. Uno studio cross-culturale

Biculturalismo

In seguito a fenomeni come la migrazione e l’incremento del contatto interculturale, i ricercatori hanno cominciato a studiare la diversità che caratterizza coloro che appartengono a più etnie. Il costrutto dell’identità biculturale si riferisce proprio agli individui che sono stati esposti e che hanno quindi interiorizzato due diverse culture; in questo caso, il dominio culturale dell’identità può assumere spesso una particolare importanza. Inizialmente, tra le quattro strategie di acculturazione proposte da Berry (2003), il biculturalismo era considerato come corrispondente alla strategia di integrazione. Tuttavia, recenti ricerche mostrano che gli individui biculturali non rappresentano un gruppo omogeneo e integrato, ma sono caratterizzati da profonde differenze. La Framboise et all. (1993) hanno proposto due diverse forme biculturali: l’alternanza e la fusione. Mentre la prima si riferisce a coloro che alternano tra le due culture di appartenenza in base al variare della situazione affrontata, la seconda riguarda i soggetti biculturali che creano una terza cultura, emersa dalla fusione e ricombinazione delle due culture precedenti. Phinney e Navarro hanno invece condotto degli studi (1997) che li hanno portati a teorizzare l’esistenza di due tipi di individui biculturali: mescolati e alternati. Oggi sappiamo che queste dimensioni non possono essere usate per definire le varie tipologie di individui biculturali, ma piuttosto per riferirci alle diverse componenti dell’esperienza biculturale.
Benet-Martinez e Haritatos (2005) hanno dimostrato che il BII (l’integrazione dell’identità biculturale) non rappresenta un costrutto unitario ma composto da due dimensioni psicometriche indipendenti e bipolari:
• Una dimensione che va dalla mescolanza alla compartimentalizzazione (misura il grado di dissociazione o sovrapposizione percepita tra le due culture);
• Una dimensione che va da dall’armonia al conflitto (misura il grado di opposizione o compatibilità percepita tra le due culture).

Sulla base di ciò, gli individui biculturali possono presentare diverse combinazioni di alta o bassa mescolanza e alta o bassa armonia. Lo studio ha dimostrato, attraverso un campione di soggetti biculturali americani/cinesi, come il biculturalismo non fosse un costrutto uniforme bensì contenente due dimensioni autonome e separate: la percezione della distanza (vs. sovrapposizione) e la percezione del conflitto (vs. armonia) tra le due identità culturali. Inoltre, piuttosto che come costrutto latente caratterizzato da due dimensioni risultanti (distanza e conflitto culturale), le autrici hanno considerato il BII come costrutto emergente o derivante dalla differenza nelle dimensioni di distanza e conflitto culturale. In realtà, il BII dovrebbe essere considerato come un processo più che un costrutto, e la distanza e il conflitto culturale potrebbero essere due componenti importanti all’interno di questo processo. Inoltre, è stato trovato che il grado di distanza e di conflitto culturale sono associati a particolari insiemi di antecedenti disposizionali e acculturativi, i quali spiegano le diverse esperienze fenomenologiche del biculturalismo nella letteratura esistente.
I risultati della ricerca (Benet-Martinez e Haritatos, 2005) mostrano che le percezioni di conflitto culturale sembrano essere un prodotto sia del nevroticismo (ad es. vulnerabilità, ruminazione e rigidità emotiva) sia delle pressioni contestuali percepite, principalmente lo stress causato dall’area linguistica, dalle relazioni interculturali e dalla discriminazione. D’altro canto, la distanza culturale sembra essere determinata sia da fattori disposizionali, come una bassa apertura, che dalle pressioni contestuali percepite, come lo stress nel dominio linguistico e l'esperienza dell'isolamento culturale. Questo lavoro contribuisce alla conferma del fatto che "il biculturalismo è un fenomeno complesso e multidimensionale; non c’è un solo modo di essere biculturale" (Phinney & Devich-Navarro, 1997).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Acculturazione e benessere degli adolescenti di seconda generazione in Italia e in Belgio. Uno studio cross-culturale

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Informazioni tesi

  Autore: Sonia Cammarota
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Parma
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Tiziana Mancini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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Parole chiave

adolescenti
benessere
acculturazione
identità biculturale

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