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Strategie dei concorrenti ed evoluzioni del mercato Smartphone

Boom mondiale dei produttori cinesi

Lo smartphone è oramai l'oggetto tecnologico a cui meno si rinuncia e proprio in quest'ultimo anno si è registrato un boom di dispositivi, soprattutto low cost. L'abbondanza di dispositivi economici sotto la soglia dei cento dollari, unita alla crescente domanda nei Paesi emergenti, spinge il mercato mondiale degli smartphone verso una direzione precisa. Nel 2014 infatti i brand più conosciuti e apprezzati sul mercato occidentale (Motorola, LG, Samsung, Apple) non crescono più, oppure crescono marginalmente, sono stati pubblicati interessanti dettagli relativi al mercato degli smartphone che rispecchiano quello che è un po' la percezione di noi appassionati. In tre mesi, da aprile a giugno, si registrano vendite per 295,3 milioni di unità, con una crescita del 23,1% su base annua di cui si avvantaggiano soprattutto i marchi cinesi.

I dati raccolti indicano chiaramente che in Europa e Nord America la fase di boom è passata: siamo in una fase di ristagno/saturazione, dove i nuovi modelli migliorano i precedenti solo marginalmente e la maggior parte dei consumatori non sente più l'impulso di cambiare dispositivo così frequentemente come in passato.
Le ragioni sono due: primo, i produttori cinesi costruiscono device sempre più allettanti, con caratteristiche tecniche sempre più vicine a quelle dei big occidentali, e un prezzo nettamente più vantaggioso. Secondo, il marketing dei produttori occidentali riesce sempre meno nell'intento di giustificare al consumatore medio (per capirci, chi non ha idea della differenza tra QHD e FHD) le differenze di prezzo con i prodotti cinesi. Succede quindi che i consumatori occidentali guardano con sempre più interesse ai prodotti orientali che son ben altro che cloni mal riusciti come accadeva fino a poco tempo prima.

Andiamo a vedere nello specifico la situazione del mercato cinese e la sua composizione nel Primo trimestre del 2014: secondo l’analisi di Counterpoint Research riguardante il mercato smartphone cinese evidenzia infatti la presenza di un consistente numero di “Altri” produttori, comprendente i dispositivi prodotti da piccoli marchi, che al di là della Muraglia la fanno ancora da padrone, detenendo il 19 % del mercato.

Ecco quindi gli smartphone made in Cina che vanno alla conquista del mercato e costruttori cinesi di device mobili che guadagnano con rapidità fette di mercato fino a poco tempo fa inimmaginabili. Huawei e ZTE hanno solo aperto la strada, ma anche Oppo, Meizu e Xiaomi (che in Cina è il produttore numero uno in assoluto) stanno arrivando, e le premesse per un grande successo ci sono tutte. Insomma, i produttori che hanno guadagnato i favori del mercato occidentale dovranno essere ben preparati: la lotta sarà senza quartiere. La neo arrivata OnePlus ha cercato con il suo OnePlus One di ideare una strategia di marketing improntata sull’attesa e sul desiderio per poter nascondere l’impossibilità di produrre un numero massiccio di unità come le altre aziende sopracitate.

Quello che salta subito all’occhio è la percentuale incredibile di nuove imprese “other” che si affacciano al mondo della telefonia mobile. Il 50% dei device venduti in Asia provengono da piccole nuove imprese, un dato che ci fa comprendere come l’espansione in questo paese sia appena cominciata.
Come dicevamo il buon andamento del settore non premia tutti i protagonisti. Samsung resta in testa alla classifica con il 25,2% del mercato, a fronte del 32,3% del secondo trimestre 2013. Al secondo posto si conferma Apple con 35,1 milioni di iPhone venduti, 3,9 milioni in più del pari periodo 2013, e una market share in calo dal 13 all'11,9%. Eppure, se consideriamo l'intero mercato globale, il settore degli smartphone è ancora in forte crescita, anche se minore rispetto agli anni precedenti. Rispetto allo scorso anno, sono stati venduti il 27% in più di device. A trainare verso l'alto le vendite sono i due mercati cinese e indiano, in pieno boom; in cui, però, i nomi più apprezzati in Europa e America faticano a sfondare.

Il fattore che ha influenzato maggiormente e in modo positivo l’espansione di queste aziende è senza dubbio il costo di vendita davvero contenuto, che ha permesso a quasi tutti gli utenti di trovare un prodotto adatto alle proprie esigenze. Sia ben chiaro però, il fatto che costino meno non vuol dire che la qualità sia scadente, anzi. In molti casi infatti ho avuto modo di provare smartphone e dispositivi davvero performanti e belli dal punto di vista estetico, nonostante il prezzo potesse far pensare altro.
Il primo produttore in classifica è Samsung, in vetta con il 18%, seguito a distanza da Lenovo, che si ferma al 12%. La ricerca sottolinea, tuttavia, in particolare la continua e consistente crescita di Xiaomi in patria: il produttore cinese sale infatti al terzo posto con una quota di mercato dell’11%, superando anche Apple (appaiata a Coolpad al 10%); previsioni persino migliori per il trimestre in corso che rappresenterà uno snodo cruciale per l’azienda, come conferma Neil Shah, ricercatore Counterpoint:
“Durante questo trimestre, Xiaomi è uscita dalla Cina, arrivando su mercati come Singapore, in cui ha lanciato i suoi dispositivi con tutti i tre maggiori operatori. Il secondo trimestre 2014 potrebbe essere molto importante per Xiaomi, qualora riuscisse a mantenere i propri numeri in patria in un momento in cui si concentra sui mercati internazionali.”
Piano piano quindi tutti i tasselli andranno al loro posto, e sono sicuro che già dall’anno prossimo una grande fetta del mercato verrà totalmente invasa da questi produttori e dai loro gioiellini, che non sono più semplici copie o tentativi di imitazione, ma delle certezze vere e proprie con una loro identità ben precisa. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Strategie dei concorrenti ed evoluzioni del mercato Smartphone

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Roccisano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università Telematica Internazionale Uninettuno
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Gestione delle Imprese
  Relatore: Massimiliano Celli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 79

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