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Bullismo e Cyberbullismo: continuità o differenza?

Bullismo e nuovi media comunicativi

Il Bullismo elettronico o cyberbullismo è un tipo di aggressione che trova il suo teatro d'azione nelle tecnologie informatiche e di comunicazione, possiamo datare a fine anni 90 il progressivo affermarsi del digitale sull'analogico, e con questo la possibilità di archiviare un enorme numero di informazioni;,la detronizzazione della fruizione televisiva per il progressivo affermarsi della rete, che ha permesso con l'avvento del web 2.04 una maggiore interattività tramite forum tematici, email e chat, inoltre agli albori della rete internet il territorio di fruizione era necessariamente confinato al proprio pc, dai primi anni del nuovo secolo con un'espansione molto intensa si fanno strada i cellulari multimediali, i cosiddetti smartphone che permettono una maggiore libertà di utilizzo sia in termini di tempo che di spazio.

Con il web 2.0 nasce anche lo “user generated content” ovvero contenuti che vengono generati e rielaborati dagli utenti stessi, foto digitali, video, blog vengono autoprodotti e condivisi. Visitando i social network quello che salta subito agli occhi è la grande voglia di mostrarsi degli adolescenti con foto e video e spesso la mancanza del benchè minimo contenuto, se non una comunicazione ossessiva riguardo aspetti della propria vita e sopratutto del proprio tempo libero, si ha l'impressione di trovarsi innanzi alla vetrina delle futilità. Questa voglia di esibizione narcisistica ed edonistica a volte supera i limiti e ci si trova di fronte a veri e propri reati di bullismo ripresi e amplificati dai mass media; alcuni esempi: Nel 2006 all'interno dell'istituto Steiner di Torino un ragazzino autistico, veniva molestato dai suoi compagni, il video durava 3 minuti ed 11 secondi ed era rintracciabile digitando “video divertenti” su google.

A seguito dell'accaduto la presidenza ha sospeso per 15 giorni l'intera classe, invece i 4 bulli considerati gli autori del video sono stati “condannati” a svolgere lavori socialmente utili. Col diffondersi di questi atti e la loro pubblicazione i gestori di portali come il famoso youtube dove è possibile archiviare e mostrare a chiunque propri filmati sono diventati più accorti e oggi è piuttosto difficile imbattersi in un filmato di bullismo palese, continuano ad essere presenti filmati considerati scherzosi tra i ragazzi della classe, anche se il confine tra lo scherzo e l'atto aggressivo è molto spesso labile. Molto diffusi sono inoltre i video filmati tramite telefono cellulare come per esempio l'happy slapping dove un compagno viene colpito e in seguito poi il filmato viene passato tra i telefoni tramite il sistema blutooth oppure messo in rete, altri filmati che si possono facilmente reperire ritraggono professori in atteggiamenti considerati buffi, che vengono presi in giro da uno o più studenti o che si arrabbiano durante la lezione, il sito di riferimento per questo tipo di video è scuolazoo.com che mette in evidenza la sempre maggior voglia di apparire da parte degli studenti da un lato, e d'altra parte fotografa la drammatica perdita di autorevolezza da parte della scuola.

Secondo una ricerca Doxa dal titolo “profili da sballo” (Doxa 2008) ricerca sull'uso dei social network da parte degli adolescenti italiani emerge un uso vastissimo di internet, infatti il 95,5% dei giovani tra i 13 e i 17 anni lo utilizza , il 73% ha navigato almeno una volta su social network, o utilizzato programmi di istant messaging (msn messenger, yahoo messenger, icq) il 48,7 ha aperto uno o più profili su social network, il 22,9% ha allacciato relazioni personali o on-line con persone conosciute tramite il social network, il 14% ha incontrato le persone conosciute on line. Dai risultati di una ricerca (Vallario 2008) che analizza la percentuale di utilizzo dei cellulari in Europa l'Italia si classifica al primo posto con il 78,9% seguita da Spagna (77,8%), Gran Bretagna (72,4%), Germania (61,4%) le forme di attacco più diffuse sono: (Genta 2009) Harrasment: messaggi di insulto che mirano a ferire la vittima, parole comportamenti e azioni persistenti e ripetute, nella maggior parte dei casi le molestie avvengono tramite chat, sms, forum e gruppi di discussione.

Flaming: deliberati attacchi violenti su forum o chat per scatenare accese discussioni nei forum, il fenomeno è molto presente nei videogiochi on – line dove i giocatori più esperti prendono ripetutamente in giro i principianti Impersonation: fingere di essere un'altra persona che scrive messaggi o pubblica testi, questo è possibile quando il persecutore conosce la password della vittima, il bullo può anche modificare la password di accesso, in modo che la vittima non abbia più accesso ai contenuti e questi siano in totale balia dell'aggressore che può in questo modo disporne a proprio piacimento. Exposure: pubblicare informazioni private o fasulle su un'altra persona allo scopo di denigrarla nei confronti di amici e conoscenti, è inoltre possibile la pubblicazione di foto per ferire la vittima. Cyberstalking: termine utilizzato per identificare aggressioni tramite gli strumenti di comunicazione, il cyberstalking può poi anche sfociare in vere e proprie aggressioni di tipo fisico (kowalsky limber agatson 2008 ). Tricky: in questo caso vi è l'inganno da parte del bullo, che tenta di estorcere informazioni personali alla vittima, se la vittima concede le informazioni personali, l'aggressore le può utilizzare in maniera fraudolenta.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Bullismo e Cyberbullismo: continuità o differenza?

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Informazioni tesi

  Autore: Graziano Cacciari
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Maria Luisa Genta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 106

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