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Il finanziamento delle start-up innovative ​

Business Angels

I Business Angels sono imprenditori, ex titolari di impresa o ex manager che dispongono di mezzi finanziari (anche limitati), di una buona rete di conoscenze e di una solida capacità gestionale da impiegare in piccole e medie imprese.
Nonostante le definizioni accademiche descrivano i Business Angels come ex- lavoratori, oggi molti di questi sono invece manager ed imprenditori che si dedicano all'attività di Business Angeling.
Il termine Business Angels nasce a Brodway, all'inizio del XX secolo quando le compagnie teatrali in crisi economica cercavano finanziatori per i loro musical, intervennero quindi facoltosi investitori che salvarono gli spettacoli teatrali, riuscendo a conseguire un profitto; per gli attori, i produttori e gli sceneggiatori questi finanziatori vennero visti come angeli.
Ancor oggi gli spettacoli di Brodway usufruiscono di questa forma di finanziamento, che partendo dai palcoscenici americani, in seguito ha esteso l'ambito di intervento degli angeli finanziatori in altre tipologie di attività imprenditoriali.
Si tratta di una sorta di mecenati, a volte veri e propri filantropi che vogliono aiutare le giovani imprese in cui credono accompagnandole nei primi passi, mossi dal desiderio di fare profitto, ma anche da altre motivazioni, come la possibilità di ottenere soddisfazioni personali, investendo in progetti stimolanti, per soddisfare motivazioni di carattere psicologico e professionali, nonché attratti dalla possibilità di ricoprire un ruolo di mentore e consulente per lo startupper.
Le nuove attività intraprese hanno notevole difficoltà a crescere e a ottenere adeguati finanziamenti, in quanto spesso non sono in grado di offrire appropriate garanzie e perché chi possiede l’eventuale capitale di rischio ritiene che non sempre le idee imprenditoriali si traducono in progetti proficui; i Business Angels forniscono capitale e strumenti necessari all’ imprenditore per poter costruire e sviluppare imprese vincenti, l'intervento dei Business Angels viene visto dalle banche come un fattore di riduzione del rischio legato al credito.
I Business Angels investono in capitale di rischio acquisendo quote di piccole e medie imprese nella fase di start-up, non richiedono garanzie ma si allocano una parte del rischio d'impresa, risultando maggiormente elastici rispetto agli altri operatori nella fase iniziale di sviluppo sia in termini di timing che di tipologia di intervento, contribuendo inoltre alla fase di gestione delle stesse imprese.
I Business Angels sono investitori informali, in quanto non esiste alcuna normativa di riferimento e i loro investimenti non trovano collocazione nei mercati regolamentati, infatti impiegano capitali propri e non effettuano una raccolta di capitali presso terzi, a differenza degli operatori del private equity, intervengono quando nessun'altra fonte di finanziamento è disponibile, andando a colmare il gap esistente tra la creazione d'impresa e l'intervento dei finanziatori formali.
Il Business Angel riesce a superare le asimmetrie informative del progetto grazie alla sua esperienza manageriale ed alla conoscenza diretta del mercato dove decide di investire ed è in grado di valutare le potenzialità dell'imprenditore e dell'investimento; proprio per questo i Business Angels si inseriscono nel finanziamento di imprese in determinati settori dove possiedono maggiori conoscenze ed esperienze per supportare al meglio lo sviluppo.
La sua partecipazione diretta alla gestione aziendale permette di controllare direttamente l'imprenditore ed il proprio investimento evitando comportamenti opportunistici, inoltre l'investimento di capitale proprio non remunerato, permette al Business Angel di investire anche in progetti rischiosi consapevolmente, dovendo rispondere solo a sé stesso.
I Business Angels operano spesso in un raggio di 150-200 km dalla propria residenza, favorendo lo sviluppo economico locale, facendo leva sulle proprie conoscenze personali permettendo loro il monitoraggio dell'investimento e facilitando il supporto operativo all'imprenditore; anche se ultimamente si stanno ampliando i confini dell'intervento grazie alla crescente facilità dei trasporti e delle comunicazioni nonché alla nascita di network di Business Angels (BAN).
L’ammontare dell’investimento medio del Business Angel è generalmente compreso tra i 50.000 euro ed i 500.000 euro, mediamente però al di sotto dei 100.000 euro, e spesso lavorano sempre di più in sindacato fra più investitori, in quando questi network sono funzionali all'incontro tra domanda ed offerta di capitali e permetto di catalizzare e semplificare il processo, ciò permette anche all'investitore di diversificare le partecipazioni frazionando i rischi dell’investimento.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il finanziamento delle start-up innovative ​

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Informazioni tesi

  Autore: Samuele Quadrati
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università Telematica Unitelma La Sapienza di Roma
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia e della gestione aziendale
  Relatore: Roberto Pasca di Magliano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 109

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