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Eventi Stressanti e Alessitimia: Aspetti metodologici

Caratteristiche cliniche dell’alessitimia

Le caratteristiche cliniche, individuate nelle ricerche che sono state effettuate a partire dall’affermazione del costrutto di alessitimia, sono suddivise in:
1) difficoltà a discriminare e descrivere le emozioni le une dalle altre;
2) difficoltà di distinguere fra stati emotivi soggettivi e le componenti somatiche dell’attivazione emotiva;
3) vocabolario emotivo limitato, che comporta una notevole difficoltà a comunicare verbalmente le proprie emozioni agli altri;
4) povertà dei processi immaginativi;
5) stile cognitivo orientato verso l’esterno;
6) conformismo sociale.
I soggetti alessitimici, mostrano una marcata difficoltà a comunicare verbalmente i propri sentimenti, sono incapaci di distinguere una emozione da un' altra, sono incapaci di distinguere tra stati emotivi e sensazioni provenienti dal proprio corpo. Possono anche mostrare scoppi improvvisi di emozioni intense come la rabbia, paura, pianto, ma non riescono a collegarle con dei ricordi, fantasie o eventi specifici. Può accadere che un paziente alessitimico, descrive tutto ciò che è accaduto concretamente in una lite a cui ha preso parte, parlando delle cause che l’hanno scatenata, delle parole dette, ma nel momento in cui il terapeuta gli dice che sicuramente durante la lite, ha provato rabbia, lo guarda meravigliato. Essi hanno difficoltà a mettersi nei panni degli altri, mancano di empatia, l’abilità che potrebbe consentire loro, non solo di riconoscere ed entrare in sintonia con le emozioni e gli stati d’animo degli altri, ma anche con quelle proprie. La loro vita immaginativa è ridotta o addirittura assente. Questo è osservabile nella loro attività onirica, in quanto essi raramente riferiscono sogni e quando lo fanno emergono contenuti legati a pezzi di vita reale, avvenimenti diurni, eventi della vita lavorativa.
Allo stesso modo i sogni ad occhi aperti, sono quantitativamente molto scarsi e qualitativamente molto poveri, dato che si soffermano su eventi realmente accaduti o su preoccupazioni concrete per il futuro. Hanno uno stile di pensiero, infantile, egoistico ed utilitaristico e una coscienza morale piuttosto rigida. Per quanto riguarda la comunicazione gestuale, mostrano rigidità sia dei movimenti che delle espressioni del volto. Essi esprimono le loro emozioni, principalmente attraverso la componente fisiologica, poiché mancano della capacità di introspezione, ossia sono incapaci di elaborare l’aspetto soggettivo del vissuto. Il loro stile cognitivo è legato allo stimolo, ossia ad un tipo di pensiero operatorio, caratterizzato da una totale adesione alla concretezza dei fatti accaduti e orientato all’esterno, mostrando un adattamento alla realtà sociale spesso di tipo conformistico e ben adattato alla vita sociale. Hanno un lavoro, una famiglia, qualche amico, ma sembra che seguano un vero e proprio manuale di istruzioni. Queste persone tendono a stabilire relazioni interpersonali fortemente dipendenti o al contrario, preferiscono restare soli, evidenziando, veri e propri comportamenti evitanti, dimostrando difficoltà nelle relazioni interpersonali intime. In situazioni di stress anziché avvertire il disagio dal punto di vista psicologico, tendono a ricorrere a comportamenti inadeguati, assumendo alcool, cibo in eccesso, droghe, farmaci o accusando disturbi fisici, dovuti ad una instabilità del sistema nervoso autonomo o sviluppando una malattia organica. Presentano una disforia cronica, possono avvertire sensazioni emotive di nervosismo, irritabilità, noia, tristezza o manifestare al contrario accessi di pianto, collera, rabbia, che non vengono da essi avvertiti nella loro qualità affettiva, né il loro volto esprime in modo adeguato tali sensazioni. Essi sanno molto poco dei loro sentimenti e sono incapaci di collegarli a ricordi, ad affetti di livello superiore o situazioni specifiche. Attribuiscono gli eventi che accadono nella loro vita a cause esterne, come il fato, il caso o altri potenti. Oltre ad avere una disposizione agli affetti negativi indifferenziati, mostrano una scarsa capacità di provare emozioni positive, come gioia, felicità o amore. Il colloquio con tali soggetti appare noioso, lungo, circoscritto a esami medici e ad eventi realmente accaduti.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Eventi Stressanti e Alessitimia: Aspetti metodologici

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Informazioni tesi

  Autore: Veronica Benincasa
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Franco Lucchese
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 163

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