The future of money: a comparative analysis of a Digital Euro impact in the financial markets

In un’era di sviluppo digitale e di crescente ubiquità della tecnologia finanziaria, la valuta digitale di una banca centrale (CBDC) sta diventando un concetto rivoluzionario nel mondo del denaro e dei pagamenti. Queste valute digitali emesse direttamente dalle banche centrali rappresentano un passo avanti nell’evoluzione della forma dei sistemi monetari e finanziari. L’interesse per questo nuovo strumento cresce poiché combinano l’efficienza delle transazioni digitali, con l’autorità e la stabilità delle istituzioni finanziarie centrali. Da questa prospettiva, viene di seguito esaminato cosa sono le CBDC, le loro caratteristiche e l’impatto che potrebbero avere sull’economia e sulla finanza globale (Artus, 2020).

Seppur sembra un’idea recente, quella di emettere una moneta digitale da parte di una banca centrale non è nuova. L’idea di garantire un utilizzo digitale delle valute fiat è apparsa già nel 1985: James Tobin delineò le implicazioni di politica monetaria della diffusione dei sistemi automatizzati di scambio di valuta e delineò il ruolo che le banche centrali avrebbero svolto in una situazione del genere. Tobin si trova ad affrontare un contesto storico di questo tipo: sotto l’influenza del neoliberismo, la voce della deregolamentazione è molto forte, mentre i costi di transazione legati al trasferimento di attività finanziarie sono stati notevolmente ridotti dalle nuove tecnologie. Secondo l’economista, l’emissione di una nuova forma di moneta che regolerebbe direttamente non solo il rapporto tra la banca centrale e le banche commerciali, ma anche quello di tutti gli agenti economici coinvolti, comprese famiglie e imprese, e consentirebbe loro di depositare i propri risparmi direttamente nella banca centrale. Questa capacità è l’elemento innovativo presente nella digitalizzazione, rispetto alle valute tradizionali, che non riescono a fornire un’interazione diretta tra i piccoli depositanti-investitori e banche centrali (Tobin, 1985).
Tra i fattori che hanno fatto accendere un interesse verso le CBDC vi è la crescente digitalizzazione dell’economia, che ha portato ad una riduzione dell’uso del contante. Tuttavia, ciò ha sollevato numerose preoccupazioni circa la perdita di fiducia nelle valute ufficiali e la vulnerabilità dei sistemi di pagamento tradizionali agli attacchi informatici. L’ascesa delle criptovalute come Bitcoin ha evidenziato i potenziali vantaggi delle valute digitali. Esse offrono molte funzionalità che le rendono più efficienti e convenienti rispetto al contante e ai sistemi di pagamento tradizionali. In particolare, il successo delle stablecoins ha spinto molte banche centrali a prendere in considerazione l’emissione di CBDCs come risposta al mantenimento dei controlli sulla sovranità monetaria e sulla stabilità finanziaria. In ultima analisi, una CBDC può aiutare le banche centrali a migliorare l’efficienza della politica monetaria e a contribuire a stimolare l’economia in tempi di crisi.

Dando una definizione alle Central Bank Digital Currencies, possiamo affermare che sono valute digitali avente corso legale, emesse e gestite da una banca centrale (De Bonis, 2022). Analogamente ad una valuta fiat, una CBDC è controllata da una banca centrale per regolare le fluttuazioni, con l’obiettivo di mantenere la stabilità economica, consentendo transazioni e pagamenti digitali efficienti. Il controllo della valuta digitale da parte del governo la distingue dalle stablecoins private, che cercano di ridurre la volatilità delle criptovalute ancorandole ad altre valute o ad altri assets.
In una prima analisi è possibile affermare che le CBDC sono depositi passivi della banca centrale registrati elettronicamente, ai quali è a tutti permesso di accedere. Pertanto, una CBDC è una moneta elettronica caratterizzata dalle tre funzioni tipiche del denaro; più nel dettaglio combina il contante, la moneta bancaria e la moneta di riserva della banca centrale. Nella Figura 3.1 viene riassunta la sinergia di una CBDC che le permette di essere elettronica, emessa da una banca centrale e accessibile universalmente (BIS, 2021).
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