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Efficacia della micro-monovisione asferica nel trattamento della presbiopia

Chirurgia Intraoculare

La chirurgia intraoculare per il trattamento della presbiopia consiste nell'impianto di IOL che modificano il potere refrattivo dell'occhio. Questo tipo di intervento è utilizzato in tutti i vizi refrattivi dell'occhio, e anche nel caso di paziente con cataratta, che necessita la sostituzione del cristallino con una lente artificiale, una IOL appunto.
La prima IOL impiantata nel 1949 da Sir Harold Ridley fu progettata per la cura della cataratta, che fino a quel tempo veniva trattata solamente con l'estrazione intracapsulare o extracapsulare del cristallino, lasciando il paziente in condizione di afachia postoperatoria, e quindi con molti deficit visivi. Il materiale della prima IOL impiantata all'ospedale St Thomas di Londra era un PMMA senza monomeri liberi, inizialmente denominata Transpex I. (44)
È una procedura chirurgica semplice, ad oggi della durata di 15 minuti circa, da eseguire in anestesia locale. Richiede comunque una piccola incisione comunicante con la camera anteriore, effettuabile ad oggi anche grazie all'utilizzo di laser a femtosecondi, di diametro variabile a seconda del tipo di lente utilizzata (la maggior parte sono di 2-3 mm), per permettere l'inserimento della lente artificiale, e si considera per questo motivo una procedura leggermente più invasiva delle tecniche corneali.

Complicanze particolarmente presenti nella chirurgia intraoculare


Esistono una serie di complicanze specifiche delle procedure di chirurgia intraoculare, che invece non vengono riportate, se non eccezionalmente nella chirurgia corneale. Sono particolarmente a rischio i pazienti con grado elevato di miopia. Esse sono:
• Perdita di cellule endoteliali: è stata registrata una riduzione della densità di cellule endoteliali di circa il 30% dopo 12 anni dall'impianto di IOL, rispetto ad una perdita media fisiologica del 6,52%. (45) (46)
• Ovalizzazione della pupilla: nel 34,7% dei casi. (46)
• Sindrome da dispersione di pigmenti (Pigmentary Dispersion Syndrome, PDS): in questo caso, i granuli di melanina presenti nell'iride vengono dispersi in nell'umor acqueo e depositati in strutture della camera anteriore. Se si depositano nel trabecolato, possono anche danneggiare il sistema di deflusso dell'umor acqueo, e causare glaucoma pigmentato. È stato descritto in letteratura dopo, ad esempio, un impianto di Staar Model ICM130V3 (Staar Surgical, Monrovia, CA). (47)
• Formazione di cataratta: dopo l'impianto di Ophtec IOL, il 3.04% ha sviluppato cataratta nucleare, mentre il 42.69% dei pazienti con Adatomed IOL e il 13.04% dei pazienti con Staar IOL ha sviluppato cataratta sottocapsulare. (48)
• Complicanze retiniche: dopo l'impianto di IOL, nel 4.08% dei pazienti si è registrato distacco di retina, nel 2.38% neovascolarizzazione coroidale. (49)

Compresenza di cataratta


Possiamo stratificare i pazienti che si sottopongono a questo intervento in 3 gruppi, in base alla compresenza o meno di cataratta operabile:
• Pazienti già operati di cataratta: hanno una IOL già impiantata al posto del cristallino, nella sacca capsulare24. Per questo motivo, si possono adottare due strategie: la IOL Exchange (sostituzione della 'vecchia' IOL con una nuova) o la Piggyback IOL (impianto di una seconda IOL nel solco ciliare). L'impianto di una lente Piggyback è indicato nei casi in cui la vecchia IOL sia presente da più di due anni. Più tempo è trascorso dalla prima operazione, più tempo ha avuto la capsula di andare incontro a fibrosi, la quale comporta un rischio intraoperatorio maggiore di rottura capsulare o perdita di vitreo, qualora si dovesse rimuovere la IOL vecchia. Per gli altri casi, si tende generalmente a preferire lo scambio di IOL ('IOL exchange'), che garantisce migliori esiti a lungo termine. (50) (51)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Efficacia della micro-monovisione asferica nel trattamento della presbiopia

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Compostella
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Brescia
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Medicina e Chirurgia
  Relatore: Francesco Semeraro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 108

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