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Il concetto di disoccupazione tecnologica da Ricardo ad oggi

Cosa comporta l'Industria 4.0

L'espressione "Industria 4.0" viene adoperato, originariamente, in Germania, ad indicare la nuova manifattura digitale; la quale presume l'implementazione, nella produzione manifatturiera: della robotica avanzata, dell'analisi dei big data, dei Cyber Physics Sistems e dell'addictive manifacturing.

L'introduzione di queste tecnologie fissa la data d'inizio della Quarta Rivoluzione Industriale e con essa anche l'inizio di fondamentali nuove sfide in campo tecnico, ma soprattutto sociale. Questo perché l'implementazione dell'AI nell'economia muta le prospettive del lavoro umano, portando un cambiamento, non solo del rapporto di lavoro e delle conoscenze richieste per svolgerlo, ma ha anche un'influenza sostanziale sulla redistribuzione della ricchezza e sul benessere sociale.

Sulle criticità riguardante i problemi sociali che sorgeranno, Harari (2017) sostiene che: "la classe di persone che sarà vittima della Quarta rivoluzione industriale sará useless, poiché composta da individui unemployed e unemployable. Evitare le problematiche sociali che deriveranno dalla, probabile, ma non inevitabile, creazione di questa nuova classe sociale dovrà essere quanto prima possibile, e dovrà essere fatto rivoluzionando lo stato sociale e il diritto del lavoro così come lo conosciamo ora".

Questa previsione appare fondata se consideriamo due aspetti di questa Rivoluzione che la fanno distaccare dalle precedenti.

Il primo riguarda i meccanismi compensativi del mercato, che nelle prime tre rivoluzioni hanno permesso un sufficientemente veloce riassorbimento di quei lavoratori disoccupati per colpa della meccanizzazione. Ciò accadde perché nel passaggio tra settori diversi non vi era una grande eterogeneità di competenze necessarie per svolgere un determinato lavoro. Fu così che i contadini andarono a lavorare nelle fabbriche e, successivamente, gli operai negli uffici, con discreta semplicità. Quindi, non fu necessario, per istituzioni pubbliche e imprese, dedicare molte risorse in formazione di neo-assunti e disoccupati. Ai giorni nostri, invece, le conseguenze delle tecnologie digitali sono completamente diverse.

Nell'ultimo ventennio si sta assistendo a un processo di polarizzazione e
de-routinizzazione del mercato del lavoro. Con polarizzazione intendiamo la progressiva perdita di lavoratori mediamente qualificati e un incremento delle altre due categorie.
Perdita causata dalla più probabile sostituzione, da parte delle macchine, dei lavori più routinari. Quindi, in futuro, sul mercato del lavoro saranno più presenti quelle occupazioni dove, da una parte, sono indispensabili le competenze logistico-gestionali e tecnico- operative e (ad esempio nei settori dei servizi alle imprese); mentre dall'altro le competenze socio-emozionali e interpersonali (ad esempio nei settori dei servizi alle persone).

Questo fenomeno, che sta cambiando il mercato del lavoro, avrà, inevitabilmente, un medesimo impatto sulla struttura retributiva; dato che verranno assegnati più alti salari ai lavoratori più qualificati, e viceversa a quelli meno qualificati, costringendo quest'ultimi, pur di permanere nel mercato del lavoro, a compiere lavori con un salario che li inquadra sotto la soglia di povertà.

Il secondo aspetto riguarda il beneficio riguardante l'evoluzione tecnologica nel lungo periodo. Beneficio che nelle precedenti Rivoluzioni Industriali ha riguardato sia produttori che consumatori, se si considera, nel contesto dell'attività iniziale della Ford e all'introduzione della linea d'assemblaggio, l'incremento nel potere d'acquisto dei primi operai della Model T. Nel caso della Rivoluzione Digitale, invece, questo duplice aspetto si è tradotto in un beneficio riguardante esclusivamente i consumatori.

È bene quindi far notare che, nonostante in passato, come abbiamo dimostrato, le paure collegate alla disoccupazione tecnologica sono risultate eccessive, questa Rivoluzione ha le peculiarità per rivelarsi l'eccezione alla regola. Come prevedono Goldin e Katz (2008) nel loro "Race Between Education and Technology": "Il capitale umano farà fatica a vincere la gara tra istruzione e tecnologia, essendo le capacità cognitive umane finite".

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il concetto di disoccupazione tecnologica da Ricardo ad oggi

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Mammano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Paolo Paesani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 32

FAQ

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Parole chiave

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