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L'Universal Design for Learning e il metodo autobiografico: un approccio individualizzato come risorsa necessaria per il gruppo

Cosa si intende per Universal Design for Learning?

L'approccio dell'Universal Design for Learning (UDL) rappresenta una base strategica per far progredire notevolmente tutto ciò che riguarda l'inclusione scolastica. Al centro del processo di design degli ambienti e delle modalità di apprendimento ci sono le differenze degli alunni che si apprestano a costruire il proprio processo di apprendimento, e non un idealtipo medio. L'universalità rappresenta quindi una caratteristica essenziale per le differenze che identificano ogni essere umano. L'UDL mette al centro delle sue strategie didattiche la pluralità dei materiali e delle modalità di intervento per l'apprendimento; una pluralità che, come definisce Dario Ianes:
"[…] non è solo differenziazione in termini di difficoltà del compito, ma anche e soprattutto differenziazione qualitativa, ottenuta anche con l'aggiunta di caratteristiche […] che sono «essenziali per alcuni e utili per tutti»."42

Il modello citato, quindi, muove dai principi dell'accessibilità sia di tipo architettonici sia di tipo informatico, cerca di spaziare in tutti i campi in modo tale da essere efficace per tutti.
Il termine Universal Design viene coniato nel 1985 dall'architetto Ronald L. Mace, che lo definisce come la progettazione di prodotti e ambienti utili per tutti gli individui ma, allo stesso tempo, indispensabili per qualcuno, senza però che ci siano interventi mirati alla necessità di adattamenti o ausili speciali. Partendo da questo assunto, il concetto viene esteso con successo al campo dell'istruzione per guidare le pratiche educative, stimolare e affrontare gli ostacoli ambientali all'apprendimento piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulle "limitazioni" degli studenti.

L'accezione "for Learning", appunto che fa riferimento all'apprendimento, completa la terminologia con la quale viene identificato questa nuova metodologia nel 1995 dai ricercatori dell'educazione R&S dell'organizzazione CAST (Center for Applied Special Technology)43. Con essa si fa riferimento a una progettazione di percorsi che possano garantire la massima flessibilità negli obiettivi didattici, metodi, materiali e valutazioni, al fine di ottimizzare le opportunità di apprendimento per tutte le persone. La definizione dell'Universal Design for Learning è stata fornita dall'Higher Education Opportunity Act, ovvero la legge sull'opportunità educativa superiore del 2008, che enunciava:

"L'Universal Design for Learning (UDL) indica un Quadro scientificamente valido per guidare la pratica educativa che:
a) garantisce la flessibilità nei modi in cui le informazioni vengono presentate, in cui gli studenti rispondono o dimostrano le proprie conoscenze e abilità, nei modi in cui gli studenti vengono motivati e coinvolti;
b) riduce le barriere dell'istruzione, fornisce adattamenti, sostegni e sfide appropriate e mantiene elevate aspettative di rendimento per tutti gli studenti, inclusi quelli con disabilità e quelli che hanno una limitata padronanza della lingua."
44

I principi dell'Universal Design for Learning sono consolidati nelle scienze dell'apprendimento, di cui la ricerca educativa, la psicologia dello sviluppo e la neuroscienza cognitiva ne fanno parte. Tale assunto poiché devono ridurre le barriere nell'apprendimento, come quelle intellettive, sociali, emotive, culturali e linguistiche. L'UDL evidenzia come l'obiettivo fondamentale dei contesti formativi sia quello di sostenere e incoraggiare i cambiamenti nella conoscenza e nell'acquisizione di abilità, ovvero i costrutti per la progettazione di un apprendimento efficace.

Il quadro di riferimento dell'UDL si basa sulla ricerca e sulla pratica dei diversi ambiti delle scienze dell'apprendimento sopracitati, poiché la ricerca in questi campi ha come obiettivo sia la pedagogia a cui il metodo fa riferimento, ovvero gli elementi più critici dell'insegnamento e dell'apprendimento, sia la varietà di individui a cui si rivolge, considerando quindi gli aspetti sostanziali delle differenze individuali.

L'ambito dell'Universal Design for Learning si basa su tre principi:
1. Fornire e garantire differenti mezzi di rappresentazione;
2. Fornire e garantire differenti mezzi di azione e di espressione;
3. Fornire e garantire differenti mezzi di coinvolgimento.
Questi sono stati scelti perché fanno riferimento a tre aspetti essenziali per la costruzione di un efficace ambiente di apprendimento e d'insegnamento: i metodi con cui l'informazione è presentata agli studenti, i procedimenti con cui devono esprimere ciò che conoscono e gli strumenti utilizzati per coinvolgerli. [...]

42 D. Ianes, Presentazione, UDL: una strategia fondamentale per l’inclusione, G. Savia, Universal Design for Learning. Progettazione universale per l’apprendimento e didattica inclusiva, Erickson, Pesaro-Urbino, 2016, pag. 9.
43 Il CAST (Center for Applied Special Technology) rappresenta un’organizzazione di educazione e formazione senza fini di lucro che ricerca e sviluppa soluzioni di apprendimento basate sui principi di Universal Design for Learning.
44 Higher Education Opportunity Act of 2008.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'Universal Design for Learning e il metodo autobiografico: un approccio individualizzato come risorsa necessaria per il gruppo

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta Lianas
  Tipo: Tesi di Master
Master in Master I Livello Expert Teacher in Didattica Inclusiva e Innovativa
Anno: 2022
Docente/Relatore: Silvia Panzavolta
Istituito da: Università Telematica "Italian University Line" - IUL
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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Parole chiave

apprendimento
scuola primaria
alunni
metodo autobiografico
bisogni educativi
universal design for learning
pratica educativa

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