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I culturemi tedeschi e italiani: analisi in dizionari monolingui e bilingui.

Culturemi: definizione, classificazione e percorso storico

Nel presente lavoro sarà preso in esame il modo in cui la cultura influenza la lingua, determinando la nascita e l’uso di forme lessicali così specifiche per la cultura di partenza da non avere effettivi corrispondenti nelle culture e lingue di arrivo. Si tratta dei culturemi, ovvero parole specifiche di una lingua che ne esprimono l’”anima”, il significato più recondito e dunque difficilmente trasponibili in una diversa cultura o addirittura quasi intraducibili. (cfr Bosco Coletsos 2009: 222 ). I culturemi inoltre vengono anche definiti come quegli elementi della lingua intimamente legati con l’universo di riferimento della cultura originaria. (cfr Zlateva 1993: 122-123).
Diverse e numerose sono le classificazioni proposte per quanto riguarda i culturemi ed in questa sede io ne analizzerò con precisione due. La prima riguarda maggiormente l’aspetto semantico ed è proposta da Florin (1993: 123-124-125) e l’altra tratta maggiormente l’aspetto linguistico nel caso della traduzione dei culturemi.
In generale, i culuremi possono essere classificati da un punto di vista:
1. tematico, in riferimento al gruppo materiale o logico al quale appartengono;
2. temporaneo, in riferimento al periodo storico al quale appartengono;
3. geografico; in riferimento al luogo nel quale vengono usati.
In base alla prima prospettiva, quella tematica, i culturemi possono essere divisi in due sottocategorie:

- Culturemi etnografici; quelli che appartengono alla vita quotidiana, lavoro, arte, religione, mitologia e folklore. In questo senso, posso fornire degli esempi divisi per
queste categorie: vita quotidiana paprika, pie, spaghetti, sidro, trattoria, sauna, bistrot, kimono, sari, sombrero, toga, mocassini, fibula, jeans, bungalow, igloo, tucul,
hacienda, anfora, gondola; lavoro: brigadiere, farmer, gaucho, consierge, fellah; arte e cultura: tarantella, coro, canzonetta, blues, balalajka, tam tam, nacchere, banjo,
commedia dell’arte, arlecchino, petruška, ikebana, menestrello, geisha, carnevale, ramadan, pasqua, hanukŕ, walkiria, lupo mannaro, vampiro, sciamano, quaccheri, pagoda, sinagoga, idi, calende; oggetti etnici: bantu, copto, cosacco, basco, carioca, kanaka; misure e denaro: piede, miglio, iarda, ettaro, pertica, quarto, rublo, dollaro,
dinaro, peseta, verdone. Nell’ambito tedesco sono presenti culturemi come Zeitgeist ‘spirito del tempo’, Abendbrot ‘cena’, Feierabend ‘fine del lavoro, riposo serale’.

- Culturemi riguardanti la realtà sociale e culturale, ma anche aspetti politici e sociali come: entità amministrative territoriali: governatorato, regione, provincia, dipartimento, contea, cantone, state, corso; organi e cariche: agora, forum, assemblea del popolo, storting, kneset, duma, senato, camera, congresso, giunta, consiglio comunale, municipio, ispolkom, ayatollah, cancelliere, doge, faraone, sceriffo, visir; vita sociale e politica: peronisti, tupamaros, Ku Klux Klan, tory, teste di cuoio, NEP, fan, hippie, lobbi, bolscevico, tifoso, Lord, Sir, ser, Madame, college, Liceo, campus, nobiltà, terzo stato, Gentry, samurai, union jack, militari: legione, coorte, corazziere, paracadutista, maresciallo, generale, falange, archibugio, orda, moschetto, carabina,katjuša, dragone.

La seconda prospettiva riguarda, come abbiamo visto, i culturemi di tipo temporaneo. Come propone Bosco Coletsos (2009: 9) si può notare come esistano per il tedesco, analogamente alle altre lingue, culturemi legati a precisi momenti storici che si sono conservati o sono successivamente spariti.
Il punto di partenza dell’ analisi storico- linguistica proposta da Bosco Coletsos è il periodo antico ricco di espressioni relative alla vegetazione boschiva ed alla guerra. Vi è scarsità di termini indicanti abitudini più “raffinati raffinate”, perché si deve tenere conto della società nomade e primitiva quale quella germanica, ma queste lacune sono colmate attraverso i numerosi prestiti dal latino, espressione di una cultura superiore e della nuova religione monoteistica cristiana (esempi a questo proposito sono: Kohl ‘cavolo’, Zwiebel ‘cipolla’, Kirsche ‘ciliegia’, Mauer ‘muro’, Spiegel ‘specchio’, Kerze ‘candela’, Tisch ‘tavolo’, Tafel ‘tavoletta’, Tinte ‘inchiostro’, taufen ‘battezzare’ e Altar ‘altare’).
In seguito, a partire dal XII secolo, l’assimilazione del mondo cortese della cavalleria fiorente in particolare in Francia, arricchisce il tedesco di parole nuove, di cui molte sono prestiti francesi (Frau ‘donna, moglie, signora’, fehlen ‘sbagliare’, tanzen ‘ballare’, Buckel ‘gobba’, fein ‘sottile’ e Pöbel ‘plebe’).

Questo brano è tratto dalla tesi:

I culturemi tedeschi e italiani: analisi in dizionari monolingui e bilingui.

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Informazioni tesi

  Autore: Sonya Ferraiuolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue per i rapporti Internazionali, Istituzionali e d'Impresa
  Relatore: Miriam Ravetto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

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