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Dalla trasparenza documentale all'open data: criticità e vantaggi nell'implementazione dell'agenda digitale italiana

Dal decreto " Semplifica Italia" al decreto "Sviluppo-Bis": l'ordinamento italiano attua l'Agenda Digitale Europea

E' ormai un punto fermo che la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione che consentono lo sviluppo di un ecosistema digitale sono alla base del recupero di produttività per migliorare la competitività internazionale di un Paese e per creare nuova occupazione qualificata.
Al giorno d'oggi, momento in cui se ne avverte la necessità, nessun altro settore è in grado di accelerare in misura comparabile la crescita e lo sviluppo più di quello tecnologico; il passaggio ad un'economia digitale di sistema è uno snodo cruciale per passare da un'economia di redistribuzione ad una di crescita. Molteplici studi di caratura internazionale evidenziano che le reti di nuova generazione possono promuovere la crescita e al contempo generare importanti risparmi.
Come già detto al capitolo precedente, l'Europa si è dotata di un'Agenda che traguarda ambiziosi risultati entro il 2020, mentre agli Stati membri, mediante l'adozione di un'Agenda Digitale nazionale, spetta concretamente di individuare e realizzare le tappe che permettano di raggiungere gli obiettivi previsti a livello comunitario.
Tra le misure di semplificazione e sviluppo previste dal d.l. n. 5/2012, convertito in l. n. 35/2012, occupano un posto particolare quelle relative all'applicazione delle ICT all'azione delle pubbliche amministrazioni.
Il d.l. n. 5/2012, cd. "Semplifica Italia", contiene numerose previsioni volte all'accelerazione del processo di digitalizzazione dell'amministrazione, in particolare prevedendo, a partire dal 1 gennaio 2014, il passaggio a canali telematici come modalità esclusiva di comunicazione ed erogazione di servizi.
Attraverso tale normativa si sono poste le premesse per lo sviluppo di una più organica politica di modernizzazione del Paese, grazie alle disposizioni dedicate all'Agenda Digitale Italiana.
Il riferimento è all'art. 47 del d.l. n. 5/2012, rubricato "Agenda digitale italiana", secondo cui "nel quadro delle indicazioni dell'agenda digitale europea, di cui alla comunicazione della Commissione europea COM (2010) 245 definitivo/2 del 26 agosto 2010, il Governo persegue l'obiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare l'offerta di connettività a larga banda, a incentivare cittadini e imprese all'utilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacità industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi".

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dalla trasparenza documentale all'open data: criticità e vantaggi nell'implementazione dell'agenda digitale italiana

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Informazioni tesi

  Autore: Maddalena Macchia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze dell'amministrazione
  Relatore: Giovanna Pizzanelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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Parole chiave

trasparenza
diritto di accesso
open data
agenda digitale
accessibilità totale
agenda digitale italiana
decreto sviluppo bis

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