SOLTANTO CINQUEMILA - Il Primo Raggruppamento Motorizzato

Già nella riunione tenutasi il 20 dicembre 1943 a Santo Spirito presso il Comando del XV gruppo di Armate anglo-americane, alla presenza del Gen. Eisenhower e del Gen. Alexander, dei rispettivi capi di stato maggiore Gen. Smith e Gen. Richarson, del Gen. Joyce presidente della Commissione alleata di controllo e del relativo capo di stato maggiore Gen. Taylor e infine del Gen. Robertson, comandante dello scaglione amministrativo avanzato del Comando in capo alleato, il Maresciallo Badoglio e il Maresciallo Messe, per parte italiana avevano avanzato la richiesta, tra l’altro, di potenziare le unità italiane da affiancare alle truppe alleate nella lotta all’ormai comune nemico.

Al tempo la forza combattente del Regio Esercito era quella che abbiamo visto impiegata a Monte Lungo, più o meno i cinquemila uomini del Primo Raggruppamento Motorizzato, la Brigata Dapino, come veniva chiamata dagli americani. Le richieste, tranne che per le integrazioni di volta in volta concesse in relazione all’organico del Primo Raggruppamento, non furono mai accolte, facendo riserva di prevedere l’impiego di altre divisioni italiane in futuro all’evolversi della situazione politico militare. La situazione non era mutata con il cambi dei vertici alleati quando all’inizio del 1944 Eisenhower e Smith erano stati avvicendati dal nuovo comandante Supremo alleato per il mediterraneo Gen. Wilson e dal suo vice il Gen. Devers.

In concreto chi si occupava di stabilire quale effettiva consistenza dovessero avere le truppe italiane destinate al combattimento era la Sottocommissione Esercito della Commissione Alleata di Controllo (ACC) la quale era intervenuta a più riprese nell’assetto del futuro esercito combattente italiano, e così che all’inizio del 1944 la consistenza organica del Primo Raggruppamento era arrivata a circa 9-10 mila unità, destinata ancora ad aumentare fino a circa 12-14 mila.

Nella primavera del ’44 abbiamo nuovi cambiamenti sotto l’aspetto politico- amministrativo della penisola. Dalla mezzanotte del 11 aprile 1944 l’AMGOT (Allied Military Governement of Occupeid Territories – poi più semplicemente AMG) restituisce al Regno del Sud tutti i territori liberati a sud di Napoli; l’amministrazione rimane comunque vigilata dalla Commissione Alleata di Controllo; il Governo Badoglio si trasferisce nella nuova capitale Salerno, dove si era già trasferita anche l’AMG, con a capo l’americano Generale Joyce. Sempre nell’aprile del ’44 si avrà la formazione di un nuovo governo Badoglio ma con una forte partecipazione dei nuovi parti politi coordinati dal CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), che dopo la Svolta di Salerno è meno intransigente verso la Monarchia. Il 12 aprile 1944 Vittorio Emanuele III aveva firmato l’atto di abdicazione con la nomina del figlio Uberto a luogotenente del Regno. [...]