Analisi filogenetica di norovirus responsabili di enterite sporadica infantile

I norovirus infettano soggetti di tutte le età, inizialmente si pensava che questi virus colpissero prevalentemente i bambini in età scolastica e gli adulti, mentre negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che questi infettano anche bambini molto piccoli, per i quali rappresentano la seconda causa di ospedalizzazione dopo i Rotavirus. Essendo il virus di Norwalk un virus enterico, la via di trasmissione per eccellenza è la via oro.fecale, anche se non è da trascurare il contagio interumano. I Norovirus possono contaminare cibo ed acqua; gli alimenti possono essere contaminati in ogni fase della lavorazione, ad esempio i prodotti della pesca e i frutti di bosco possono essere contaminati all'origine, mentre altri alimenti, come insalata e alimenti consumati freddi, possono essere contaminati durante la fase di preparazione. La trasmissione del virus si verifica spesso in luoghi di ricreazione, in quelle situazioni in cui vi è la presenza di gruppi di individui. L'escrezione del virus può continuare per lunghi periodi, soprattutto in individui immunocompromessi. (Gallimore et al., 2004; Westhoff et al., 2009). I NoV di genogruppo II (compresi i GII.4) mostrano un marcato picco stagionale nei mesi più freddi (da dicembre a marzo), mentre i GI si presentano omogeneamente durante tutto l'anno e non sembrano presentare stagionalità. Alcune caratteristiche del virus stesso facilitano la sua diffusione:

(1) bassa dose infettante: 10.100 particelle virali (Teunis et al., 2008). La porta d'ingresso è l'orofaringe; le particelle virali sono acido.stabili e pertanto superano la barriera gastrica e si replicano nell'intestino. Nelle feci di pazienti infetti il livello di particelle virali può raggiungere i 10.000.000 di unità per grammo, mentre un solo episodio di vomito può disseminare nell'ambiente 30.000.000 di particelle virali.

(2) Escrezione prolungata e talora asintomatica. L'escrezione virale può verificarsi sia prima dell'esordio dei sintomi che dopo la guarigione clinica. Generalmente, l'infettività persiste fino a 3 giorni dopo la risoluzione dell'infezione. Adeguate pratiche di igiene nel periodo post.sintomatico sono pertanto necessarie al fine di limitare la contagiosità del virus. Occasionalmente, individui asintomatici possono eliminare virus con le feci, ma nei pazienti immunocompromessi l'eliminazione fecale può perdurare anche per diversi mesi.

(3) Stabilità ambientale del virus. I NoV presentano elevata resistenza nell'ambiente, riescono a sopravvivere a temperature superiori ai 60°C ed inferiori a 0°C o a trattamenti di clorazione (concentrazioni di cloro fino a 10 ppm) (Diuzer et al., 2004).

(4) Mancanza di immunità a lungo termine. I NoV sono geneticamente e antigenicamente molto variabili. L'immunità acquisita in seguito all'infezione è solitamente temporanea e legata allo stesso sierotipo che ha causato l'infezione; lo stesso individuo può quindi essere infettato da differenti tipi o varianti del virus nel corso della vita.