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Donne migranti e mediazione linguistico-culturale: il caso dell'Associazione Trama di Terre

Donne migranti e servizi di welfare

Come ho già avuto modo di dire, in riferimento alla crescente importanza assunta dalla presenza femminile nel contesto migratorio internazionale, risulta essere di particolare interesse il ruolo che le donne migranti detengono nell'ambito del welfare. La loro presenza si rivela in effetti assolutamente cruciale nel garantire la disponibilità di tutta una serie di servizi di cura e assistenza alla persona, da cui dipende il benessere dei membri della società di accoglienza come di quelli della propria comunità d'origine. Questa stessa presenza stimola, d'altra parte, le comunità di immigrati che si trovano nei paesi di accoglienza a stabilire un maggior rapporto con i servizi socio-sanitari qui presenti, portando in tal modo alla luce gli aspetti spesso problematici che sottendono questo rapporto.
Per quanto riguarda il primo aspetto della partecipazione delle donne straniere al welfare, è oramai largamente riconosciuta la rilevanza che questa partecipazione assume ai fini della produzione di un benessere diffuso, in paesi dove il ruolo del settore pubblico nel provvedere ad esso va sempre più arretrando. Come abbiamo appena visto, prendendo in considerazione gli studi che focalizzano l'attenzione sull'analisi del fenomeno migratorio in una prospettiva di genere, la concentrazione delle donne migranti nel lavoro di cura è un dato di fatto assunto sin dalle prime ricerche che in tale ambito sono state effettuate. Proprio l'emergere, come elemento caratteristico, di uno sproporzionato impiego di queste donne nel campo domesticoassistenziale ha in effetti dato luogo a quelle prime teorizzazioni che vedevano l'inserimento delle straniere nelle società di accoglienza come definito da una condizione di doppia o tripla discriminazione, che inevitabilmente le avrebbe relegate, per via del loro essere donne e immigrate, nei settori meno qualificati e qualificanti del mercato del lavoro. Successive ricerche, che hanno teso ad indagare il ruolo della donna migrante nella famiglia rivalutandone il protagonismo in questo ambito, hanno inoltre rilevato l'importanza di tale ruolo per la sopravvivenza e lo sviluppo delle comunità di immigrati nei paesi di accoglienza. In virtù delle competenze e dei compiti che queste detengono in via esclusiva entro l'unità domestica, sono infatti le donne a svolgere, con il loro lavoro non retribuito, tutte quelle essenziali funzioni associate alla sfera riproduttiva necessarie a garantire benessere e sostentamento ai propri familiari.
Rispetto ai servizi di welfare presenti nei paesi di immigrazione, le donne migranti si configurano inoltre come utenti, giocando anche in questo caso una parte tutt'altro che irrilevante. Se prendiamo in considerazione l'intero universo dei migranti, vediamo infatti che sono proprio le donne a fare un uso maggiore dei servizi socio-sanitari presenti nel territorio. E' inoltre la loro presenza, con tutto ciò che essa comporta in termini di riproduzione e sviluppo del nucleo familiare in emigrazione, a determinare per gli immigrati l'instaurarsi di un rapporto più stretto e continuo con tali servizi. Questo significa, per i servizi e per coloro che vi operano, trovarsi di fronte ad una nuova tipologia di utenza, che esprime esigenze e problematiche in parte diverse rispetto agli utenti abituali. La presenza straniera, delle donne in particolare, solleva dunque, come vedremo, tutta una serie di domande rispetto al funzionamento dei servizi e alle politiche che lo regolano. Ad oggi, tali domande non sembrano ancora aver trovato un'appropriata risposta.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Donne migranti e mediazione linguistico-culturale: il caso dell'Associazione Trama di Terre

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Informazioni tesi

  Autore: Berenice Scandone
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali
  Relatore: Maurizio Bergamaschi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 176

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Parole chiave

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donne migranti
immigrazione
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