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Il corpo in prima persona: esperienze e riflessioni sull'educazione attraverso il teatro.

Espressione

Il corpo ci fa essere nel mondo, facciamo esperienza e ci esprimiamo attraverso di esso. Il corpo dà voce ai nostri pensieri, lascia trapelare le emozioni. I gesti, la postura, anche la più piccola azione è espressione di noi.

Culturalmente vi sono alcuni gesti codificati che usiamo e controlliamo per comunicare, classificati dalla psicologia come gesti simbolici1. Vi sono però tutta una serie di gesti, movimenti, atteggiamenti che non sono codificati, e probabilmente codificabili, perché peculiari di ciascun individuo, sono il suo modo di essere, di sentire, di vivere una situazione e di esprimerlo.

Durante alcuni laboratori, a cui ho partecipato, ci si prende il tempo per osservarci e per osservare come il corpo e il suo modo di muoversi riflettano il nostro mondo interiore.

Vincenzo Rossi definisce la postura come una “risposta creativa alla vita” e che essa “rappresenta, a livello fisico, l'unita` della persona”, continua scrivendo che “il corpo esprime quello che siamo in questo momento, ciò a cui tendiamo, la nostra storia, quello che pensiamo di noi stessi e della vita”.

Così come la postura, anche i gesti e il modo di muoversi sono espressione del nostro essere, e della sua relazione con il mondo. Basti pensare alla comunicazione non verbale che spesso sfugge al controllo della persona, rivelandone i veri sentimenti o intenzioni, per chi ha orecchie per ascoltare e occhi per vedere non c'e` mortale che possa mantenere un segreto.

Seppur condizionata dalla cultura, la comunicazione non verbale resta un modo personale di essere e di comunicare, attraverso i gesti trapela ciò che sentiamo, nel comunicare siamo presenti con le nostre idee, i nostri pensieri, le nostre emozioni, l'influenza della cultura, e tutto si esprime contemporaneamente, percheé tutto convive e forma la persona.

Pensando all'ambiente educativo per eccellenza, la scuola, mi tornano in mente quei piedi che dondolano ritmicamente in classe durante le lezioni, le mani che giocherellano, che tamburellano, piccola rivolta di corpi costretti fra sedia e banco, che riducono la loro possibilità di movimento ma non riescono a far tacere del tutto il moto del ritmo vitale.

Non solo il corpo lascia trapelare senza il nostro controllo, tramutando le agitazioni interiori in esteriori, ma l'uomo ha durante la storia inventato infiniti modi per esprimersi e comunicare. Tutte le forme artistiche come la pittura, la poesia, la danza, manifestano l'esigenza di esternare, sono un grido dell'esistenza. L'uso di questa straordinaria ricchezza di linguaggi, viene però spesso rilegata a pochi esperti e professionisti, l'uomo comune non si sente autorizzato ad usarli, per paura forse?

Percheé forse i suoi prodotti artistici, non sarebbero apprezzati dagli altri o dal mercato, che sembra misurare la rilevanza delle nostre azioni. Se si cerca approvazione e successo attraverso la produzione artistica, presto la delusione ha ragione della necessità di comunicare. “I bambini danzano, cantano e dipingono. In seguito, la famiglia, la scuola il lavoro li reprimono e loro finiscono per convincersi di non essere né danzatori, né cantanti, neé pittori.

Tuttavia dobbiamo accettare il fatto che tutti gli uomini sono capaci di fare tutto ciò che un uomo è capace di fare. E' evidente che non tutti lo faranno con la stessa genialità, ma tutti potranno farlo! Tutti possono fare teatro anche gli attori!”. Il laboratorio è invece un ambiente per riappropriarci di questi linguaggi, per valorizzare il processo piuttosto che il prodotto, per re-imparare a danzare e a cantare perché è piacevole per noi stessi, percheé facendolo sentiamo, comunichiamo, ci comprendiamo, e riusciamo forse ad essere. Essere presenti a noi stessi, alle nostre emozioni e in relazione con gli altri.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il corpo in prima persona: esperienze e riflessioni sull'educazione attraverso il teatro.

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Ballardin
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Carmine Moreno Conte
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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