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Mutui sub-prime e cartolarizzazione nella crisi finanziaria del 2007

Evoluzione e sviluppo della normativa riguardante il processo di cartolizzazione

Diversi interventi legislativi, a partire soprattutto dagli anni ’80 in poi, hanno favorito lo sviluppo della cartolarizzazione, chiarendo ad esempio i requisiti con i quali deve avvenire la cessione degli asset da parte dell’originator, rafforzando i benefici fiscali derivanti dal processo di cartolarizzazione o facilitando l’accesso al pubblico degli investitori. Tali interventi del legislatore si sono resi necessari in virtù della progressiva popolarità che la securitization ha assunto nel corso degli anni, arrivando ad essere applicata in svariati settori industriali. Vediamo gli eventi principali nella storia dell’evoluzione della cartolarizzazione.
Tra gli anni '70 ed 80' si è assistito ad una forte crescita delle richieste di mutui ipotecari da parte di acquirenti di case, tanto da far risultare insufficienti le risorse che banche ed altri intermediari finanziari occupati in questo ramo di attività potevano destinare a tale scopo. Queste istituzioni si sono quindi trovate a dover scegliere tra il ricorso all'indebitamento per reperire risorse da reinvestire nel mercato dei mutui ipotecari o allo smobilizzo di almeno una parte dei mutui già concessi. I mutui ipotecari emanati in questo periodo erano tipicamente di lunga durata ed a tasso fisso, mentre gli istituti mutuanti reperivano risorse indebitandosi anch'essi a tasso fisso ma a breve termine, correndo il rischio di incorrere in un forte squilibrio nel differenziale dei tassi nei vari periodi di riferimento. La cartolarizzazione consentiva a questi intermediari di snellire il proprio stato patrimoniale. I crediti commerciali quali i mutui ipotecari generati in questo periodo, caratterizzati da tasso fisso e lunga durata, si prestano ad essere usati per iniziare un processo di cartolarizzazione in quanto sono in grado di produrre un reddito apprezzabile e liquidabile in maniera semplice secondo una procedura consolidata in caso di insolvenza del debitore.
Il governo statunitense agevolò inoltre l'uso della securitization favorendo l'intervento di apposite istituzioni nel mercato, create dopo l'emanazione del National Housing Act del 1934. Questa legge venne approvata durante la Grande Depressione con lo scopo di rendere maggiormente accessibile l'acquisto di un abitazione per il cittadino statunitense, in un periodo storico in cui il mercato immobiliare era in crisi e si assisteva ad un forte aumento dei pignoramenti da parte dei mutuanti.
Con tale atto veniva creata la Federal Housing Administration, allo scopo di stabilizzare il mercato dei mutui, migliorare gli standard abitativi e provvedere alla creazione di un sistema di finanziamento adeguato per l'acquisto dell'abitazione attraverso l'assicurazione dei mutui ipotecari, di cui regolava il tasso di interesse e ed i termini generali del contratto.
Durante questi anni i mutui di nuova erogazione erano tipicamente di breve durata, tipicamente il rimborso del mutuo avveniva in un periodo compreso fra i tre ed i 5 anni, e scarsa entità (il rapporto loan to value oscillava tra il 50% e il 60% nella maggior parte dei casi) a causa della crisi attraversata dal sistema bancario. L'homeownership rate al momento dell'approvazione del National Housing Act era del 40%, un livello molto più basso dell'attuale La Federal Housing Administration è stata creata difatti al fine di: a) contribuire allo sviluppo della costruzione di abitazioni che rispettino dei minimi standard qualitativi, b) mantenere ed espandere il tasso di case di proprietà, c) stabilizzare il mercato in momenti di crisi.
L’adozione in massa del processo di securitization è comunque avvenuta nel corso egli anni ottanta, quando si è assistito all'aumento del numero di cespiti sui quali venivano avviate operazioni di cartolarizzazione. Un altro mercato che ha fatto ricorso a questa forma di reperimento di liquidità è stato ad esempio quello dell'automobile. Le imprese automobilistiche nel corso di questi anni hanno costituito società finanziarie specializzate, in competizione con le banche tradizionali, nel prestito ai clienti con lo scopo di facilitare l'acquisto del bene automobile, fornendo condizioni particolarmente vantaggiose per l'erogazione di credito. Come conseguenza di questa politica tali società hanno adoperato in massa la securitization dei propri cespiti, avendo anch'esse bisogno di reperire finanziamenti a tassi ancora più ridotti tramite l'emissione di commercial paper (dove per commercial paper si intendono strumenti che soddisfano le eccezioni contenute alla sezione 3(a)(2) del Securities Act del 1933, così come amendato dal 15 U.S.C. sezione 77c(a)(3)(1982), il quale, tra le altre cose, prevede per tali strumenti una maturity non superiore ai nove mesi al tempo dell'emissione.
Un altro mercato in cui la pratica della cartolarizzazione si è diffusa è stato quello dei finanziamenti al consumo, dove però l'incertezza riguardante la prevedibilità dei flussi di rimborso, vista l'alta percentuale di insolvenze in questo mercato, insieme al numero impressionante di soggetti da prendere in considerazione, ognuno dei quali per un importo personale di scarse dimensioni, hanno limitato l'uso della securitization.
Altri settori in cui la pratica della cartolarizzazione si è sviluppata più recentemente sono il leasing, il settore dei trasporti e quello dei biglietti rappresentativi del titolo di trasporto, tipicamente attraverso la cessione dei crediti nei confronti degli agenti autorizzati alla vendita dei biglietti stessi. [...]

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Mutui sub-prime e cartolarizzazione nella crisi finanziaria del 2007

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Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Lanfossi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Economia
  Corso: Finanza
  Relatore: Alberto Lupoi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 139

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Parole chiave

cartolarizzazione
securitization
mortgage
subprime
mutuo immobiliare
diritto dei mercati finanziari
secutities

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