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Quando curare te fa male a me

Fase di stagnazione

Stagnazione. È il momento del risveglio dal sogno. L'acqua del proprio entusiasmo che prima scendeva gioiosamente a valle superando in velocità qualsiasi ostacolo, fatica ora a progredire. Ai grossi investimenti non seguono i successi previsti. La professione che, prima, sembrava rispondere a tutte le attese non offre più grandi soddisfazioni. Ci sarebbe bisogno di risultati per rinforzare la propria autostima, ma nelle professioni d'aiuto i risultati non sono sempre misurabili. Il lavoro, nel caso dell'operatore sanitario, si presenta come un complesso di processi, di servizi, che si intrecciano necessariamente con i vissuti dolorosi del limite, dell'incertezza, e con il timore della malattia e della morte, ovvero dell'inutilità della propria opera. La sofferenza evoca così negli infermieri un desiderio di "salvezza onnipotente" e, in seguito, sentimenti di ostilità, insofferenza, angosce persecutorie ed aggressività. Spesso è la situazione stessa che sfugge al controllo. Il contatto continuo con il dolore provoca a sua volta un dolore difficile da gestire. È la malattia, è la sofferenza, è la morte che non si lascia dominare. E quando l'individuo sente di perdere costantemente il controllo della situazione, si sente incompetente e impotente, e questo provoca rabbia e, a lungo andare, un forte senso di fallimento. È il sovraccarico emozionale il cuore della sindrome del burnout, e ne costituisce il punto di partenza. L'individuo si sente sopraffatto e logorato, le sue risorse emotive sono esaurite ed egli non ha dove rifornirsi. Il contatto cronico con emozioni che scottano e la tensione che deriva dal dover sempre controllare le proprie parole e le proprie emozioni hanno finito col bruciarlo. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Quando curare te fa male a me

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Informazioni tesi

  Autore: Mara Spagnuolo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2011-12
  Università: Seconda Università degli Studi di Napoli
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Infermieristica
  Relatore: Alfonso Leo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 78

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