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Modelli di federalismo fiscale a confronto

Federalismo duale e cooperativo

Dalla diversa combinazione tra potestà tributaria ed autonomia fiscale si possono enucleare due modelli, che per semplicità si possono definire "federalismo fiscale competitivo", o "duale", e "federalismo fiscale cooperativo".
Nel primo, particolarmente accentuata è la sovranità (o autonomia) tributaria delle istituzioni territoriali che si pone in concorrenza non solo orizzontale (con le istituzioni di simile natura), bensì anche verticale, ovvero con la Federazione. Rientrano in questo modello gli Stati Uniti, la Svizzera e, solo in parte, il Canada; Paesi che verranno subito analizzati nelle pagine successive.
Diversamente, il federalismo fiscale cooperativo si caratterizza per una potestà tributaria sostanzialmente accentrata a livello federale e, di conseguenza, per un sistema fiscale uniforme. Il finanziamento delle istituzioni territoriali avviene, spesso, mediante compartecipazioni a tributi federali secondo il principio che ciò che è pagato nel territorio rimane nel territorio.
Rientrano in questo modello tutti gli altri Paesi presi in considerazione, anche se, come vedremo, ognuno di essi presenta delle peculiarità che lo differenziano dagli altri.

Il sistema statunitense

Negli Stati Uniti d'America, Paese federale per antonomasia, il potere impositivo della Federazione trova fondamento in due disposizioni costituzionali:
- l'articolo 1 sezione 8, secondo cui il Congresso ha il potere d'imporre e percepire tasse, diritti, imposte e dazi purché uniformi in tutti gli Stati Uniti;
- il XVI emendamento (1913) che recita: "il Congresso avrà la facoltà di stabilire ed esigere imposte sui redditi derivanti da qualunque fonte, senza ripartirle tra i vari Stati e senza dover tenere conto di alcun censimento".

Dal canto loro, gli Stati federati, in base alla cosiddetta clausola dei poteri residui, sono liberi di scegliere e imporre propri tributi (in pratica gli unici limiti sono costituiti dal divieto di tassazione delle importazioni e delle esportazioni senza il consenso del Congresso e dai principi generali di eguaglianza e parità di trattamento).
Conseguentemente, nel rispetto dei pochi vincoli costituzionali, sia la Federazione sia gli Stati hanno una "competenza assoluta ed esclusiva in materia fiscale": in altri termini ciascun livello di governo può imporre tributi su qualsiasi materia ed impiegare le risorse finanziarie nel modo che reputi più conveniente.

I risultati più eclatanti di tale regolazione del potere impositivo sono:
1. la presenza in ogni Stato federato di una specifica legislazione tributaria in forte concorrenza con quelle presenti negli altri Stati;
2. l'esistenza di imposte statali che "aggrediscono" basi imponibili già soggette alla tassazione federale; al riguardo, sia la Federazione che gli Stati, prevedono imposte sul reddito delle persone fisiche e su quello delle persone giuridiche, mentre, l'imposizione indiretta (tipo quella sul consumo generale sales taxe), viene svolta unicamente dagli Stati visto che la Federazione non ha, finora, ritenuto necessario un intervento in tale settore.
Per quanto riguarda la perequazione, nell'assoluta assenza di qualsiasi trasferimento di tipo orizzontale, essa viene in qualche modo realizzata attraverso i cosiddetti conditional grants, cioè mediante il trasferimento di risorse, vincolato al perseguimento di specifici obiettivi predeterminati, dalla Federazione agli Stati.
In effetti, i conditional grants, pur se decisamente inidonei a impedire l'accentuarsi di significative disparità statali di reddito, spostano risorse di entità non irrilevante: basti pensare che mentre le entrate federali derivano tutte dall'imposizione fiscale, questa rileva soltanto per il 44% delle entrate a livello statale, in cui quasi un terzo delle entrate deriva da trasferimenti federali, e il resto (circa un quarto) da varie fonti (nello specifico il 10% circa da tasse e contributi per servizi ospedalieri e di educazione superiore). [...]

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Modelli di federalismo fiscale a confronto

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Informazioni tesi

  Autore: Lino Domenico Franco Montesano
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Analisi economica delle istituzioni internazionale
  Relatore: Emma Galli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 118

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