La classe capovolta: percorso storico principi e metodologie del Flipped Learning

Se da un lato possiamo definire il metodo didattico come un approccio scientifico che definisce metodi e tecniche d’insegnamento, dall’altro lato l’apprendimento, benché possa avvenire anche in maniera spontanea o autodidatta, molto spesso si realizza attraverso attività d’insegnamento precise e definite, in base a specifici obiettivi che si intendono raggiungere.
E’ quindi compito della didattica individuare metodi appropriati, secondo le finalità che si intendono raggiungere.
Per ciò che concerne il Flipped Learning, la metodologia didattica applicata da Sams e Bergmann, fin dalle origini, oltre a trarre spunto dai filoni storici illustrati nel precedente capitolo e da altri autori contemporanei, si caratterizza per un netto rifiuto della didattica “tradizionale” e compie un doppio “flip” (capovolgimento o ribaltamento) rispetto agli schemi più classici d’insegnamento.
In questo secondo capitolo, esploreremo più nel dettaglio questi due momenti che si possono riassumere in un primo momento preparatorio a casa in cui gli studenti apprendono autonomamente il contenuto della lezione e in un secondo momento in classe in cui sono approfonditi gli argomenti già studiati a casa, attraverso varie tecniche di approfondimento, di condivisione e di studio.

Emerge, tuttavia, già abbastanza chiaramente da questa descrizione sommaria che i ruoli tradizionali, rispettivamente dell’insegnante e dello studente non resteranno immuni da questo cambiamento di prospettiva.
Il ruolo del docente non sarà, pertanto, più tanto quello del depositario del sapere e della conoscenza, quasi in forma sacralizzata, proprio di una scuola poco inclusiva e “fonte di stress e frustrazione”, quanto piuttosto di una “guida esperta”, un “facilitatore” dell’apprendimento, una “figura di riferimento” pronta a fugare dubbi e a fornire le necessarie spiegazioni. Dovrà inoltre preparare una discreta e dettagliata mole di materiale (video, audio, slides, dispense, etc.) da rendere in precedenza disponibile agli studenti attraverso piattaforme on line, un procedimento cui molti docenti si sono gioco forza abituati in epoca di pandemia e di didattica a distanza.
Lo studente, dal canto suo, assumerà un ruolo e una responsabilità maggiore rispetto ai canoni tradizionali, poiché sarà chiamato a svolgere una formazione autonoma preliminare a casa, che non può essere superficiale o sbrigativa, e a una rielaborazione diversa dei contenuti in classe, in forma sicuramente più attiva, inclusiva e collaborativa rispetto ai metodi più comuni di apprendimento.