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Oceani, Mari e Abissi tra storia, letteratura e scienza: dall’immaginario antico alle attuali teorie scientifiche

Gli abissi oceanici come nuova frontiera dell'esplorazione e del turismo

Nei precedenti paragrafi ho cercato di ricostruire attraverso i secoli l'idea di Oceani e abissi nell'immaginario collettivo, ripercorrendo i momenti più significativi che hanno segnato la storia dell'Oceanografia fino all'età contemporanea.

Tuttavia, è bene ricordare come ancora al giorno d'oggi il mondo sottomarino rimanga in gran parte un mistero: infatti, secondo i dati riportati dalla General Bathymetric Chart of the Oceans (GEBCO), l'Uomo finora avrebbe mappato solamente il sei per cento del fondale oceanico. «Paradossalmente, siamo invece molto più avanzati nella conoscenza dello spazio [riferendosi al Sistema Solare]. La NASA è riuscita a mappare Mercurio, il pianeta Cerere, quasi tutto Venere e persino Marte, che dista oltre duecentoventi milioni di chilometri da noi. Senza dimenticare, poi, le immagini satellitari della Luna, estremamente dettagliate. Le mappe dei fondali oceanici che riusciamo a costruire sono mediamente ad una risoluzione molto bassa, al massimo cinque chilometri, il che ci consente di avere una conoscenza molto grossolana della morfologia delle terre sotto la colonna d'acqua oceanica» (https://marefuturo.it/2020/07/08/siamo-arrivati-a-mappare-un-quinto-del-fondale-oceanico/).

Un interessante spunto di riflessione può essere ricavato osservando il lavoro di Sophia Maria Schillai, nella cui tesi di dottorato Autonomous Underwater Vehicle Photographic Surveys in Complex Terrain (Rilievi Fotografici di Veicoli Subacquei Autonomi in Terreni Complessi) ha inserito proprio il confronto tra la risoluzione di una mappa dei fondali oceanici atlantici risalente al 2018 e quella di altre due carte rappresentate con la medesima scala (Fig. 4.1).

Nonostante i molti progressi avvenuti in soli tre anni abbiano consentito di aumentare notevolmente la percentuale del fondale mappata ad una risoluzione accettabile, portandola fino al diciannove per cento, osservando un'attuale carta di GEBCO delle aree oceaniche ancora da mappare (Fig. 4.2) appare piuttosto evidente come una conoscenza completa di oceani e abissi sia ancora molto distante (https://marefuturo.it/2020/07/08/siamo-arrivati-a-mappare-un-quinto-del-fondale-oceanico/).

Detto ciò, le iniziative che promuovono una maggiore comprensione del mondo marino sono in continuo aumento e il 21 giugno 2021, in occasione della giornata mondiale dell'idrografia, la Nippon Foundation e la GEBCO hanno annunciato il progetto Seabed 2030 per ottenere una mappatura totale dei fondali oceanici entro il 2030 (https://marefuturo.it/2020/07/08/siamo-arrivati-a-mappare-un-quinto-del-fondale-oceanico/).

Altrettanto di rilievo è stato l'intervento di Fabien Cousteau allo Space & Underwater Tourism Universal Summit (SUTUS), convegno organizzato da Les Roches e tenutosi dal 22 al 24 settembre a Marbella, in Spagna, dove l'ambientalista ha presentato al pubblico l'imminente costruzione della Proteus (Fig. 4.3), una stazione spaziale internazionale sottomarina che, a diciotto metri di profondità, accoglierà scienziati e turisti nelle acque a largo di Curacao: infatti, secondo quanto dichiarato dal suo ideatore, sarebbero stati già stanziati centotrentacinque milioni di dollari per realizzare, entro due o tre anni, la «piattaforma multifunzione», che nei suoi circa quattrocento metri quadrati ospiterà diversi laboratori di ricerca scientifica (finalizzati agli studi in vari ambiti, dal cambiamento climatico all'alimentazione, la biomeccanica, farmaceutica, etc...), un orto idroponico per la produzione di cibo, una speciale cucina e anche il primo studio di broadcast subacqueo.

Riportando le parole dello stesso Cousteau: «In media ogni missione accoglierà dodici persone e i turisti saranno fino a quattro. Non sarà ovviamente una cosa per tutti: i turisti sottomarini, o "acquanauti", come mi piace definirli, parteciperanno attivamente alle missioni, di durata da sette o dieci giorni fino a tre mesi. Servirà un lungo periodo di training per abituarsi mentalmente e fisicamente allo stare sott'acqua, ma in futuro ci sarà anche la possibilità di creare esperienze più brevi» (F. N. BUFFA, 2021).

Quindi, dopo il traguardo dei viaggi nello spazio, divenuti realtà con le spedizioni estive dei miliardari Jeff Bezos e Richard Branson, l'Uomo ha rivolto il proprio interesse verso il mondo sottomarino, di fatto configurando gli abissi oceanici quale nuova frontiera dell'esplorazione e del turismo: «"Al momento abbiamo esplorato solo il cinque per cento degli oceani, c'è ancora tanto da scoprire", spiega Cousteau. "E non è solo per curiosità, ma perché l'oceano è il nostro sistema di supporto alla vita"» (F. MACCOTTA, 2021). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Oceani, Mari e Abissi tra storia, letteratura e scienza: dall’immaginario antico alle attuali teorie scientifiche

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Informazioni tesi

  Autore: Domiziana D'Aniello
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Storia e conservazione del patrimonio archeologico
  Relatore: Carla Masetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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storia
geologia
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