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Motivazione e professione docente

Gli aspetti motivazionali alla luce delle recenti riforme

Negli ultimi decenni, in una società in continua trasformazione ed evoluzione, numerosi sono stati gli interventi legislativi che hanno interessato il settore scolastico sotto i diversi aspetti didattici, amministrativi, organizzativi e perfino edilizi. Anche se non esplicitamente previsto, ognuna di queste riforme ha influito in qualche modo sulla motivazione, sia degli insegnanti che dei dirigenti scolastici e del personale tutto.

Ripercorriamo le tappe degli ultimi 30 anni, che hanno visto, oltre alle spinte interne provenienti da ampli settori della società, anche l’influenza degli orientamenti europei, tendenti ad omologare alcuni aspetti dei percorsi formativi e scolastici dei paesi membri.

Alla fine del secolo scorso e nei primi anni del 2000, in Italia sono sempre più aumentate le richieste in senso autonomistico e federalista dell’amministrazione della cosa pubblica. Richieste che sono sfociate in diversi interventi legislativi importanti, come la Legge Bassanini n. 59 del 15 marzo 1997, il D.Lgs 469/1997, il D.Lgs 112 del 1998 e la Riforma del titolo V della Costituzione con la Legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3 per l’attribuzione delle competenze tra Stato e Regioni.

Contemporaneamente, a livello comunitario, durante il Consiglio Europeo di Lisbona del Marzo del 2000, vi fu una svolta sull’attenzione rivolta dal Consiglio alle strategie, alla formazione, e alla conoscenza durante tutto l’arco della vita.

Dunque il primo passo per le riforme in senso autonomistico della scuola fu segnato dalla Legge n. 59 del 15 marzo 1997 (Bassanini) avente per oggetto: "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa", che ha demandato al Governo la riforma delle Amministrazioni per il trasferimento alle regioni di tutte quelle competenze e funzioni non assegnate specificatamente e in via esclusiva allo Stato.

In particolare all’art.1 è previsto che, in materia di istruzione, rimangano allo Stato le funzioni di tutti quei compiti riconducibili agli ordinamenti scolastici, ai programmi, all’ organizzazione generale e allo stato giuridico del personale.

Sono passate invece agli enti locali: comuni, province e regioni, le competenze di carattere assistenziale inerenti il diritto allo studio.
Nel settore scolastico in particolare, la Legge citata ha creato alcune incongruenze, perché se da un lato la gestione è passata agli enti locali, il finanziamento e le spese sono rimaste a carico dello Stato centrale. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Motivazione e professione docente

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Informazioni tesi

  Autore: Enrico Petrangeli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Dirigenza e coordinamento di servizi formativi scolastitici e socio-edicativi (L48)
  Relatore: Andrea De Dominicis
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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