Camminare nel mondo senza lasciare impronte? Verso una geografia del turismo sostenibile in Ecuador

Secondo la teoria evoluzionistica di cui Charles Darwin è padre, il caso regola le mutazioni che portano la specie verso il miglioramento. Non è un caso che Darwin abbia svolto parte delle sue ricerche che portarono al saggio "L’origine delle specie" proprio alle Galápagos; è un caso, invece, quello che mi ha fatto conoscere ed apprezzare l’Ecuador. Mi sono interessata per la prima volta al tema della sostenibilità in questo Paese dopo essermi imbattuta in un progetto del Servizio Civile Internazionale: in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente ecuadoriano, il progetto prevede corsi di formazione per la popolazione locale a tutela dell’ecosistema delle mangrovie.

Questi arbusti dalle radici aeree sono stati indirettamente protagonisti della catastrofe naturale dell’onda anomala (o tsunami) abbattuta-si in Indonesia nel 2004: dopo un violento terremoto, l’onda non risparmia isole totalmente impreparate a una simile conseguenza del sisma. Essendo molto resistenti alla salinità, le mangrovie proteggono le coste dall’erosione, ma anche dai venti e dai cicloni e la crescente attività dell’uomo sulle coste (dall’allevamento di gamberetti45 alla costruzione di resort di lusso) unite alle sempre più frequenti e violente tempeste tropicali ne minacciano la sopravvivenza46. Inoltre è stata dimostrata l’enorme capacità delle mangrovie di incamerare e conservare grandi quantità di CO2: da una parte questo significa che esse vengono liberate nell’atmosfera in caso di deforestazione, dall’altra che le mangrovie si candidano a un ruolo di primo piano i gas serra.

In Indonesia le zone dove erano presenti paludi di mangrovie hanno subito meno danni dallo tsunami: è vero che il maggior nemico dello sviluppo di questi alberi è l’avanzare dell’agricoltura (81%) mentre lo sviluppo urbanistico concorre “solo” al 2% della loro distruzione, ma quello delle costruzioni è un settore da non sottovalutare essendo in rapidissima espansione.
Le principali conflittualità che nascono dalla costruzione di alberghi e resort in aree naturali fragili e in aree urbane sono: il consumo di suolo e la deforestazione, la minaccia alla biodiversità (ossia «l’intricata rete di ecosistemi e specie uniche che formano il nostro pianeta»), l’uso massiccio di acqua e di energia, l’impatto estetico.

Per quanto riguarda le aree rurali, la deforestazione si traduce in un consumo di suolo da parte delle attività umane ma anche in un consumo di habitat che si ripercuote sia sulla popolazione locale, laddove essa sia esclusa dal mercato lavorativo o addirittura bandita dai territori dove sorgono le strutture, e sulla flora e la fauna, poiché il delicato equilibrio dell’ecosistema è messo a dura prova dalla frequentazione dei turisti e dalla produzione di rifiuti, dall’inquinamento, dalla deviazione di corsi d’acqua e dal “furto” di oggetti per il mercato legale o illegale dei souvenir (pensiamo al problema dell’avorio).