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Oltre la Grande Muraglia. Le discriminazioni nella Cina contemporanea

Gli imperi barbarici: dinastia Yuan e dinastia Ming

La dinastia Yuan è stata una delle prime dinastie di origine mongola; quindi, durante quel periodo la Cina fu guidata da un'etnia non cinese. Durante il loro dominio, nell'area di Pechino, le città acquistarono maggiore importanza, così che il centro del potere si spostò proprio in quella zona. Cosicché la Cina divenne un impero molto più vasto. Infatti, la carta geografica e politica del continente asiatico subì delle modifiche e la Cina venne riunificata. Molte delle caratteristiche di questa dinastia furono influenzate dalle esperienze precedenti, in particolare da quella dei Tang. I mongoli erano un insieme di tribù nomadi della Mongolia (nord della Cina), che vennero unificati sotto Gengis Khan. Essi estesero il loro dominio su tutta la Cina, sulla Corea, sul Tibet (che avrà un'influenza notevole sul buddismo) e arrivarono fino all'Ucraina/Polonia. A sud, invece comprendevano anche la zona iranica.
Nel 1314 vennero ripristinati gli esami imperiali, basati sui testi confuciani, che costituirono un elemento di sinizzazione.

La religione predominante era il buddismo, prima nella forma Chan (tipicamente cinese) e poi nel lamaismo (forma tibetana). Nonostante ciò, c'era una grande tolleranza nei confronti di altre religioni.
Durante il regno dei mongoli erano molto frequenti i contatti e gli scambi con l'Occidente (arabi, turchi, persiani, russi, qitan, mercanti, missionari), si ebbero grandi influenze culturali non solo grazie all'espansione mongola, ma anche grazie allo sviluppo delle vie di comunicazione. Molte delegazioni visitarono i mongoli, in particolare i missionari cristiani perché il papato aveva intenzione di convertire i mongoli per contrastare l’islamismo. Infatti, nel 1245, Papa Innocenzo IV inviò nella capitale della Mongolia un frate francescano, che fu uno dei primi missionari occidentali a lasciare un resoconto sulla Cina di quell'epoca. Questo resoconto, "Il Milione" di Marco Polo fu un grande successo. Tuttavia, la veridicità del racconto venne messa in dubbio dalla mancanza di alcuni elementi fondamentali, come l’assenza di riferimenti alla Grande Muraglia e alla scrittura cinese. Inoltre, Marco Polo sostenne di aver dato dei suggerimenti ai mongoli al fine di conquistare lo Xianyang, ma in verità la città si era già arresa prima che Marco Polo arrivasse in Cina.

La dinastia Ming (1368-1644)
La dinastia Ming fu fondata dall'imperatore Hongwu, che riuscì a prendere il potere grazie alle sue doti militari e all'abilità di stringere alleanze tattiche. Il suo primo compito fu quello di assicurarsi il controllo sul resto della Cina e nei primi anni del suo predomino, mantenne alcune caratteristiche del governo mongolo, come ad esempio, la struttura militare.
Inoltre, Hongwuu era aperto ad accettare consigli da eruditi confuciani e fu benevolo verso il popolo e nel 1397 fu adottato il codice Ming con un totale di 400 articoli. La benevolenza dell’imperatore fu messa alla prova, quando il cancelliere fu accusato di cospirazione e fu giustiziato insieme ai membri delle famiglie aristocratiche che lo sostenevano. Dopo quest’episodio, Hongwu abolì la carica di cancelliere e così l'imperatore divenne primo ministro di sé stesso.

Sul piano sociale, Hongwu fece ripristinare gli esami e fondò delle scuole aperte a tutti i bambini maschi. Inoltre, vennero distribuite le terre confiscate o abbandonate ai contadini poveri e furono compilati dei registri attendibili, per evitare l’evasione fiscale da parte dei grandi proprietari terrieri. Grazie a questi provvedimenti il tenore di vita aumentò determinando anche l’incremento della popolazione.
Le cause che determinarono la caduta della dinastia Ming furono:
• I continui contrasti interni fra gli eunuchi e la gentry, fra il governo imperiale e i grandi mercanti che reclamavano maggior libertà di commercio;
• il grave fenomeno dell’evasione fiscale che aveva prodotto molte perdite nel bilancio statale;
• l’incapacità nel riformare la struttura dell’esercito e le continue rivolte popolari.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Oltre la Grande Muraglia. Le discriminazioni nella Cina contemporanea

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Informazioni tesi

  Autore: Vanesha Neelambur
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze dell'Amministrazione e dell'Organizzazione
  Relatore: Sebastiano Granata
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 85

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Parole chiave

cina
discriminazione
minoranze
censura
uiguri
nuova via della seta
caso tibetano
genocidio culturale
tecnologia cinese
crediti sociali

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