Le lobby nell'Unione europea: organizzazione e strategie

Dopo aver presentato il fenomeno della rappresentazione degli interessi in UE e esserci dotati degli strumenti necessari a comprenderne le dinamiche, entreremo nel vivo dell’azione lobbistica.

Per tentare di influenzare la produzione legislativa dell’UE, le lobby devono per prima cosa avere a disposizione degli adeguati canali d’accesso. Nel sistema di mediazione degli interessi UE essi sono rappresentati dalle istituzioni europee, le quali possono essere considerate, allo stato attuale, i principali bersagli del lobbying.

In questo capitolo affronteremo proprio come avviene quest’interazione tra le lobby da un lato e la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’UE e il Consiglio Europeo, la Corte di Giustizia dell’UE, dall’altro.In generale si può anticipare che il graduale trasferimento di competenze regolative dal piano nazionale a quello europeo ha accresciuto la rilevanza delle istituzioni europee come bersaglio del lobbying.

Questo ha addirittura contribuito a far assumere (o quantomeno a tenere in grande considerazione) alle lobby stesse una dimensione europea, che permettesse loro di dotarsi degli strumenti adeguati ad affrontare l’interazione con successo e di costruirsi una reputazione di interlocutori affidabili. Nel descrivere ciascuna istituzione alla luce del fenomeno lobbistico approfondiremo, tra gli altri, quattro aspetti:

1- le caratteristiche organizzative delle istituzioni (funzionali, gerarchiche, istituzionali) osservando come esse influiscano sulla loro interazione coi lobbisti.
2- i loro poteri e il loro ruolo nel processo decisionale (e, ove opportuno, la loro evoluzione), con particolare riferimento, i primi alle tecniche e strategie di lobbying che hanno generato, il secondo alle peculiari vie d’accesso che ha determinato.
3- gli strumenti regolativi che ciascuna istituzione ha utilizzato per gestire e “filtrare” il crescente fenomeno del lobbying.
4- la natura delle risorse che ciascuna istituzione richiede alle lobby in cambio di questo accesso.

Quest’ultimo tema, in particolare, oltre ad essere accennato brevemente nei paragrafi relativi alle singole istituzioni, sarà oggetto di una sezione specifica in fondo al capitolo, dove si mostrerà un approccio al lobbying europeo attraverso la variabile degli access goods. Esso rappresenterà un’ulteriore griglia interpretativa per capire quali tipi di lobby abbiano un maggior livello di accesso ad una determinata istituzione UE.