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Il gioco come forma di socialità e interazione. Progetto Educational Ravensburger.

I laboratori Giocare con l’Arte e il metodo Bruno Munari

I laboratori per bambini “Giocare con l’Arte”, largamente diffusi in Italia e all’estero, sono stati la prima realizzazione del progetto educativo di Bruno Munari. L’artista progetta il primo laboratorio Giocare con l’Arte presso la Pinacoteca di Brera a Milano nel 1977.
Il laboratorio è un luogo di creatività e conoscenza, di sperimentazione, di scoperta e di autoapprendimento attraverso il gioco; è un luogo privilegiato del “fare per capire”, dove si fa “ginnastica mentale” e si costruisce il sapere.
Il laboratorio è, inoltre, un luogo di incontro educativo, di formazione e di collaborazione: l’esperienza del laboratorio è certamente personale, ma anche collettiva, deve infatti facilitare l’interazione tra bambini secondo la regola dell’imparare (non rubare) e aiutare gli altri.
L’intuizione creativa di Munari è stata quella di trasformare il museo da luogo di passiva contemplazione dell’arte a luogo d’esperienza, in cui prenda vita la partecipazione attiva dei bambini nell’utilizzo degli strumenti e delle principali tecniche dell’espressione artistica. Le esperienze nei laboratori, infatti, permettono di comunicare e produrre messaggi, in modo da passare da una posizione di fruitori passivi, a quella di creatori.
Munari propone di insegnare ai bambini “come” si guarda un'opera piuttosto che leggerne solo il contenuto o il messaggio. Questa attività, infatti, viene comunicata ai bambini visivamente, non verbalmente. Alle parole Munari preferisce un’azione, affermando che con il gioco il bambino partecipa globalmente: al contrario, se ascolta, si distrae perché continua a pensare ad altre cose; inoltre, citando un antico proverbio cinese “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”, l’artista ripete che non è necessario dare spiegazioni di quello che si deve fare: lo si fa e i bambini capiscono.
L'arte visiva non va raccontata a parole, va sperimentata: le parole si dimenticano, l'esperienza no.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il gioco come forma di socialità e interazione. Progetto Educational Ravensburger.

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Informazioni tesi

  Autore: Cinzia Rainoldi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
  Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
  Corso: Relazioni pubbliche e pubblicità
  Relatore: Saverio Monno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 122

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