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La remunerazione dei servizi ecosistemici: profili giuridici

I parchi nazionali e le aree protette come garanti dei servizi ecosistemici

Le foreste vengono considerate la più importante fonte di servizi ecosistemici e nel loro insieme assumono un ruolo rilevante per l’equilibrio del sistema ecologico ambientale mondiale, poiché svolgono una pluralità di funzioni. Le funzioni svolte dagli ecosistemi forestali per il mantenimento dell’equilibrio del sistema ecologico- ambientale mondiale sono: la funzione produttiva, la funzione protettiva, la funzione ecologico-ambientale e la funzione sociale e ricreativa. La funzione produttiva riguarda principalmente la produzione di materie prime rinnovabili e compatibili con l’ambiente (per esempio, le foreste costituiscono la base di tutta la filiera del legno) e la fornitura di prodotti secondari non legnosi (per esempio, tartufi, piccoli frutti e altri prodotti del sottobosco, la fauna d'interesse venatorio, funghi, ecc.). La funzione protettiva comprende la depurazione dell’aria, l’emissione di ossigeno, l’assorbimento di anidride carbonica, la depurazione e la regimazione delle risorse idriche, il consolidamento dei suoli e dei versanti, il contenimento dei fenomeni di desertificazione. La funzione ecologico-ambientale riguarda la conservazione della biodiversità, delle risorse genetiche e di ambienti e habitat particolari per alcune specie vegetali o animali. La funzione sociale e ricreativa comprende la conservazione dell’identità naturale e culturale e le opportunità ricreative, educative e spirituali. In altre parole, le coperture forestali contribuiscono alla riduzione delle frane e dei fenomeni erosivi, svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dei fenomeni di riscaldamento globale, influenzano in modo determinante i cicli biogeochimici, come quelli del carbone e dell’azoto e regolano il ciclo dell’acqua. Inoltre, le foreste caratterizzano sensibilmente il paesaggio, contribuendo a definirne l’identità culturale. Gli ecosistemi forestali hanno quindi un carattere multifunzionale, che deriva dalla produzione congiunta di beni (prodotti legnosi e non legnosi) e dall’erogazione di servizi ed esternalità, pertanto, essi si configurano come una delle principali infrastrutture ambientali di interesse mondiale. Di conseguenza, sarebbe riduttivo ricondurre il valore delle foreste esclusivamente alla produzione del legno e subordinare alla sola funzione produttiva le modalità di gestione delle stesse. A questo proposito Tomao e altri autori sostengono che "la gestione di foreste e alberi va, dunque, al di là della protezione di singole specie o di biotipi, interessa gli ecosistemi e il loro funzionamento, includendo i processi coevolutivi tra le componenti che li costituiscono e le interazioni con l’azione antropica. La nuova frontiera della ricerca economica ambientale e forestale è rappresentata dalla valorizzazione attraverso l’adozione di appositi sistemi di pagamento dei servizi ecosistemici che possono costituire una leva significativa per l’economia delle aree forestali ed uno strumento rilevante nella strategia per la protezione degli ecosistemi".
Le strategie di gestione forestale trovano il loro fondamento teorico nel concetto di sviluppo sostenibile, nella prospettiva dell’approccio ecosistemico e nel principio dell’uso sostenibile delle risorse naturali. La gestione forestale sostenibile (GFS) è lo strumento principale di conservazione dei sistemi forestali ed è il principio su cui è stato costruito il d. lgs. 227/2001, uno dei principali provvedimenti legislativi nazionali per il settore forestale. In Italia la gestione forestale sostenibile è stata attuata nelle Linee guida nazionali di programmazione per il settore forestale e nel Programma Quadro per il Settore Forestale. Questi documenti recepiscono il concetto di foresta come sistema biologico complesso, creando i presupposti affinché la gestione forestale sostenibile possa essere attuata in modo coerente con gli indirizzi internazionali e comunitari in materia forestale.

Le foreste forniscono una pluralità di servizi spesso non facilmente conciliabili fra loro e che non sempre possono integrarsi favorevolmente senza l’intervento dell’uomo. Perciò è necessario realizzare una corretta e multifunzionale gestione delle foreste, al fine di garantire contemporaneamente tutte le componenti e le funzioni che il patrimonio forestale svolge. I parchi nazionali e le aree protette rappresentano gli strumenti fondamentali per realizzare strategie di gestione delle foreste, che garantiscano la conservazione della biodiversità e dei processi ecologici del pianeta, e al tempo stesso, favoriscano uno sviluppo economico compatibile con questi obiettivi. Il quadro normativo di riferimento per le aree protette si basa principalmente su due testi normativi, uno a livello nazionale e uno a livello comunitario: la Legge quadro sulle aree protette (l. 349/91), che ha portato alla nascita del Sistema Nazionale delle Aree Protette (SNAP); e la Direttiva Habitat (92/43/CEE) dell’Unione Europea, che ha portato all’istituzione della Rete Natura 2000. Secondo quanto stabilito nel Programma Quadro per il Settore Forestale lo "scopo dell’istituzione delle aree naturali protette è la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale attraverso l’applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare l’integrazione tra uomo e ambiente naturale anche attraverso la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali, e la promozione di attività educative, formative, ricreative e di ricerca compatibili con gli ecosistemi presenti".
Le aree naturali protette, quindi, rivestono un ruolo fondamentale perché, ottemperando alla loro specifica funzione di tutela e conservazione, possono fornire un flusso continuo di servizi ecosistemici, tale da generare benefici economici e sociali per le popolazioni locali. Il riconoscimento del ruolo delle aree protette come garanti dei processi naturali e della relativa sostenibilità di quelli antropici, prospetta le potenzialità economiche e sociali derivanti dall’applicazione di una gestione delle risorse naturali finalizzata alla loro conservazione. In questo modo le aree protette diventano un’espressione normativa di tipo comando e controllo, utilizzata a livello internazionale e nazionale per la tutela delle risorse naturali e dei processi e servizi a queste connessi. L’applicazione degli strumenti di contabilità ambientale ha quindi lo scopo di valutare l’efficacia e l’efficienza della gestione nel raggiungimento degli obiettivi che i decisori politici hanno delegato a tale strumento di politica ambientale. Infine, per quanto riguarda la possibilità di applicare i pagamenti per i servizi ecosistemici alla gestione delle risorse forestali, alcuni autori sostengono che "coniugare gli indirizzi di gestione forestale con le potenzialità dei PES costituisce un passo necessario per elaborare future strategie di sviluppo individuando le modalità per la loro remunerazione e/o compensazione ed assicurando, allo stesso tempo, nuove risorse finanziarie al settore e alle aziende".

Questo brano è tratto dalla tesi:

La remunerazione dei servizi ecosistemici: profili giuridici

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Palmisano
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi del Salento
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Massimo Monteduro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 168

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Parole chiave

contabilità ambientale
politica agricola comune
sostenibilità ambientale
capitale naturale
beni comuni
servizi ecosistemici
ecological economics
obbligazioni verdi

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