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La storia della polizia municipale in Italia

I Vigili Romani nel Cinema Italiano

I vigili romani degli anni' 50 vengono immortalati dal cinema in film come “Domenica d'Agosto” diretto da Luciano Emmer in cui Marcello Mastoianni interpreta, con grande umanità il ruolo di un vigile alle prese con una storia sentimentale, oppure in “Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo” film del 1966 interamente ambientato, anche se con qualche licenza cinematografica, nel Corpo dei Vigili Urbani di Roma. La regia di Mauro Bolognini coadiuvato da una cast di tutto rispetto tra cui Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Gino Cervi e Peppino De Filippo, ci offre l'immagine divertente, ma anche garbata e realistica del pizzardone capitolino.
Al termine delle riprese del film, Fabrizi dimenticò di restituire al Comando la placca di riconoscimento che gli era stata prestata per la divisa di scena.
Garbatamente invitato a farlo, l'attore si scusò inviando questa poesia: “Ve scrivo rimannannove la placca che me chiedete in data 5/9; stava ancora appuntata su la giacca dar giorno che facessimo le prove.
Si lo sapevo, la mannavo prima,ma lo doveva fa la Produzione; perciò Voi conservateme la stima e tante scuse a la Ripartizione. Lo sapete che avevo progettato? Si er cinema finisce ar Cimitero faccio domanna p'esse incorporato ne li Vigili Urbani pè davvero. Ma rinunziamo ar desiderio pio pè non trovasse ne la condizione che poi , tra er Corpo vostro e quello....mio s'arresterebbe la circolazione.

Ma il film che più ha reso famoso il vigile romano nella memoria collettiva, è senza dubbio “Il Vigile” del regista Luigi Zampa del 1960 che racconta la storia del vigile romano Otello Celletti, interpretato da uno straordinario Alberto Sordi, punito per aver scrupolosamente applicato la legge.
Richiamato per essere stato troppo indulgente per aver perdonato un'infrazione alla signora Koscina, multa il sindaco (Vittorio De Sica) per eccesso di velocità, in quella che è la scena clou del film dove il Primo cittadino pronuncia il classico avvertimento: “Lei non sa chi sono io?” tipica di chi si ritiene al di sopra di ogni sospetto e di ogni multa!.
Comincerà per l'implacabile vigile e la sua famiglia un calvario di punizioni che gli imporrà di chiedere scusa prima che un finale grottesco rimetta il conto in pari. “L'idea del film - raccontò Sordi in un'intervista al Messaggero del 5 Luglio 1995 - mi venne fornita dal caso del vigile Ignazio Meloni trasferito per aver multato il questore di Roma Marzano in via del Tritone. Per me, tuttavia, il pizzardone ha sempre rappresentato un'immagine mitologica, di antico guerriero armato di elmetto e paletta. Ho sempre rispettato la divisa, che indica la sacralità del ruolo pubblico. Oggi, questo concetto è andato a farsi benedire, e nessuno rispetta più i tutori dell'ordine”. Il film riprende, seppur con alcune modifiche imposte dalla commissione di censura, la vera storia del vigile Ignazio Melone (27) che il 22 luglio 1959 multò il questore di Roma Carmelo Marzano per divieto di sorpasso. La vicenda ebbe da subito notevole visibilità sulla stampa nazionale, tanto da diventare per la sinistra un “Zorro” nazional-popolare. Un mese dopo, un settimanale di destra Lo Specchio, pubblicò delle foto che dimostravano che la sorella del vigile faceva “la vita” a Milano, dove era conosciuta dalla polizia come “Marilyne”.
Seguirono ricatti, rappresaglie e querele, finché nel febbraio del 1960 venne celebrato un processo a Melone per sfruttamento della prostituzione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La storia della polizia municipale in Italia

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Anselmi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Giuseppe Conti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

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