Nel regno del bestseller: il romanzo ''nero'' di Niccolò Ammaniti

Ciò che qui ci proponiamo di analizzare è il percorso attraverso il quale il best seller “all’italiana” ha assunto la caratteristica di best seller “di qualità”, secondo una formula che consente di applicare tale etichetta all’attuale produzione letteraria. A tal fine, ci soffermeremo sulla relazione che lega il bestseller “di qualità” alla letteratura di massa e sul modo in cui la critica letteraria ha affrontato il nuovo scenario che, inesorabilmente, allontana la produzione letteraria italiana dalla sua proverbiale vocazione elitaria. Per questo continuerò ad avvalermi dei preziosi contributi dei già citati Ferretti e Spinazzola, aggiungendo le considerazioni di altri critici di spessore quali Alberto Asor Rosa e Umberto Eco. Molto sottile è l’analisi di Ferretti per cui il romanzo italiano medio “di qualità” avrebbe un’ambiguità di fondo data dal fatto che il suo successo è stato fondato sulla formula ibrida letterarietà-mercato (o blasone-fatturato, come suggerito da Ferretti stesso); tale natura ibrida avrebbe compromesso la professionalità degli autori. Questi ultimi, dal canto loro, hanno mostrato una difficoltà nella costruzione e progettazione di prodotti-romanzi meramente commerciali derivata dal fatto che non hanno voluto scegliere tra il successo di pubblico e l’acclamazione della critica, pretendendo entrambi.