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Il processo formativo e il bilancio sociale. Dalle conoscenze alle competenze. Dal monitoraggio al bilancio sociale

Il Bilancio sociale nella scuola dell'Autonomia

Sintetizzando quanto esposto nel precedente paragrafo è possibile affermare che esistono due approcci opposti alla valutazione della qualità di scuole e insegnanti. Da un lato è possibile collocare i processi e i modelli di accountability educativa che si basano sulla misurazione dei risultati degli studenti l'attivazione di processi di miglioramento nelle scuole, a cui fanno riferimento anche quelli attivati dal MIUR. Dall'altro, collocare l'approccio incentrato su percorsi di autovalutazione degli insegnanti coadiuvati da esperti.
Mentre l'approccio incentrato su una valutazione calata dall'alto può comportare effetti indesiderati sul lavoro di insegnanti ed educatori, la riflessione e la discussione avviata dagli insegnanti sulla base dei risultati e dei processi di un percorso di autovalutazione possono stimolare il miglioramento educativo.
Riassumendo quanto illustrato in merito al progetto VSQ, si ricorda che in un breve lasso di tempo la valutazione delle scuole e degli insegnanti, in Italia, è stata oggetto di due rilevanti documenti: il primo, presentato dall'INVALSI, è risalente al dicembre del 2008, mentre il secondo, la Proposta di progetto sperimentale del MIUR per valutare le scuole e per premiare gli insegnanti meritevoli, è datato novembre 2010.
Le due proposte assegnano un ruolo determinante alla misurazione del "Valore Aggiunto", ossia dell'incidenza dei singoli istituti sul miglioramento degli studenti e sui loro apprendimenti, rilevati attraverso la somministrazione di prove standardizzate a cura dell'INVALSI.
L'idea alla base delle proposte è quella di incentivare processi di miglioramento nelle scuole premiando (con un incentivo fino a 7.000 euro) quelle che evidenziano i miglioramenti più significativi nelle prestazioni degli studenti.
La logica di tali sistemi di accountability si basa sulla pretesa attivazione, in un sistema di premi e sanzioni, di meccanismi di miglioramento nelle scuole in seguito alla pressione esercitata dalla concorrenza degli altri istituti.
Rispetto all'utilizzo di tali sistemi è stato evidenziato in primo luogo, un problema legato alla validità di contenuto delle prove, che fanno riferimento esclusivo a risultati scolastici di tipo cognitivo e tendono a concentrarsi su un numero ristretto di conoscenze (rilevate, nel caso delle proposte presentate da MIUR e INVALSI, per mezzo di prove oggettive).
Così come è stato sottolineato come l'impiego di misure tanto parziali e riduttive, a fronte di un'elevata posta in gioco, comporti lo schiacciamento della didattica sulle sole conoscenze oggetto di misurazione e l'addestramento degli studenti rispetto alla forma delle prove da affrontare (teaching to the test).
È stato anche rilevato che la definizione dell'efficacia degli educatori sulla base dei miglioramenti nei risultati degli allievi pone problemi di validità del costrutto. Addossare agli insegnanti tutta la responsabilità delle variazioni nel rendimento degli studenti non aiuta di per sé a chiarire quali siano le caratteristiche degli insegnanti e delle scuole efficaci.
Una conseguenza rilevante è che la scelta di incentrare la valutazione dell'efficacia scolastica sul Valore Aggiunto non consente automaticamente agli educatori di individuare quali elementi del proprio lavoro li hanno portati ad aggiungere o a togliere valore alla preparazione degli studenti.
Conoscere la posizione della propria scuola in una graduatoria di efficacia non aiuta, di per sé, uno staff educativo a migliorare le proprie prestazioni, anche in presenza di un sistema nel quale gli istituti siano messi in concorrenza tra di loro.
In tali contesti la misurazione non nasce e confluisce nella valutazione ma assume un ruolo egemone, inibendo la ricerca di altre rilevanti informazioni, utili a informare il giudizio sul lavoro degli insegnanti.
Con ciò, viene messa in discussione la capacità di tali modelli di accountability di incidere positivamente sul lavoro dei docenti, promuovendo la consapevolezza del ruolo che essi esercitano nella promozione della crescita (non solo cognitiva) degli studenti e incentivando percorsi di autovalutazione scolastica che consentano ai colleghi di un istituto di agire come un'organizzazione che apprende. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il processo formativo e il bilancio sociale. Dalle conoscenze alle competenze. Dal monitoraggio al bilancio sociale

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Informazioni tesi

  Autore: Corrado Izzo
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Poalo Orefice
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 399

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Parole chiave

monitoraggio
bilancio sociale
riflessività
valutazione di sistema
e. morin
schon
transdisciplinarietà
processo formativo complesso
progetto vsq
auto etica

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