Skip to content

Il giornalismo sportivo. Il rapporto tra la carta stampata e le tv locali da Gianni Brera ad oggi.

Il caso unico di Maurizio Mosca: visto dai colleghi giornalisti

È un caso unico quello di Maurizio Mosca. Il passaggio dal mondo della carta stampata a quello della televisione è stato, ad un certo punto della sua carriera, definitivo. Indietro non è più tornato.
Mosca è diventato uno dei volti più noti delle tv locali (e non), dopo essere stato per vent’anni un’importante firma della Gazzetta dello sport. “Mosca è un caso unico e il suo sbarco in tv fu dovuto a un grave errore che commise da giornalista della Gazzetta. Senza quello, magari sarebbe rimasto a scrivere”. Mi ha riposto così Antonio Dipollina, critico televisivo di Repubblica.
Mosca iniziò giovanissimo la sua carriera di giornalista. Nel 1961 era già un collaboratore de La Notte (con Nino Nutrizio direttore). Qui però, al quotidiano milanese del pomeriggio, rimase poco. Fu assunto in Gazzetta, allora diretta da Gualtiero Zanetti, il 17 gennaio 1963: ci rimarrà per vent’anni.
Il divorzio avvenne per colpa di Zico, il fuoriclasse brasiliano che in Italia giocò nell’Udinese: è l’errore di cui parla Dipollina. La rosea aveva mandato il giornalista di origine romana a Tarvisio per intervistare l’asso ex Flamengo. L’intervista riuscì. Qualche giorno dopo il giornale però mandò nuovamente Mosca agli allenamenti. L’Udinese appariva in un buon momento di forma e serviva un altro pezzo. Solo che Zico non aveva alcuna voglia di parlare un’altra volta con il giornalista, che allora per telefono fece sapere al brasiliano che avrebbe utilizzato per il nuovo articolo il materiale raccolto nell’incontro precedente. Uscì quindi un nuovo pezzo, ma con un titolo che fece inferocire Zico. Questi prese la sua rivincita personale su Mosca in diretta televisiva, durante una puntata della trasmissione Il Processo del Lunedì. La Gazzetta allora pretese che Mosca tornasse a Tarvisio di nuovo, per porgere le scuse al giocatore e intervistarlo una seconda volta. Ma Zico non ne volle sapere. Tornato a Milano, ancora senza materiale, in redazione l’idea fu quella di spedirlo nuovamente in ritiro. Sarebbe stata la quarta volta in pochi giorni. Avevano varcato il suo limite di sopportazione. Mosca si licenziò. E iniziò per lui una nuova vita professionale: in televisione. Ma Mosca tornerebbe a lavorare in un quotidiano? Secondo Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini sì.
“ […] se domani Palumbo tornasse su questa terra e lo richiamasse alla Gazzetta, Mosca non esiterebbe un secondo e correrebbe di corsa alla sua vecchia scrivania in via Solferino. Zico e Pilogallo nel frattempo se ne sono andati, ma la passione per la carta stampata, invece, è sempre lì dentro a consumargli l’anima”. A me però Piccinini ha anche parlato “di una libera scelta. A Mosca la carta stampata andava stretta e la tv gli ha permesso di esprimersi nel modo che preferisce”. Nell’intervista che gli ho fatto, Dotto, invece, mi ha risposto: “Qualcosa che assomiglia al patto faustiano. La televisione ha qualcosa di volgarmente diabolico. Ma qui a vendersi l’anima sono poveri e anche struggenti cristi, che nel caso di Mosca, hanno dovuto reinventarsi una vita (incidente professionale)”.
La sua avventura nelle tv private era iniziata, a dire il vero, già prima del divorzio con la Gazzetta. A TeleAltomilanese, faceva l’ospite fisso nella trasmissione L’ora di Mazzola, condotta da Elio Corno e Sandro Mazzola. E con la conduzione si cimentò per la prima volta a Telemilano2 con il programma Ed è subito polemica. Ma è a metà degli Ottanta (quindi libero da ogni impegno con la Gazzetta) che diventò il vero animale televisivo, conteso da tutte le emittenti private. Effettivamente ha lavorato in quasi tutte le maggiori. In quel periodo, appena abbandonata la scrivania, tra le altre cose ha fatto anche parte di Forza Italia, programma sportivo del circuito Odeon Tv. Farà solo quello: tanta tv. Nel 1993 ha lavorato anche per Telenova. Assieme a Maurizio Bartoletti ha condotto il talk-show sportivo Zitti e Mosca e con Paolo Pirovano Supergol. Casa Mosca iniziò invece sempre su Telenova nel 1996, per passare poi sul circuito Italia9. Ad Antenna 3 si trasferì nel ‘98, dove ha condotto A tutto calcio. Ora dopo una grave malattia, ha ridotto le sue apparizioni sul piccolo schermo
I giudizi su Mosca dei suoi colleghi sono contrastanti. Ma in linea di massima tutti quanti coloro che ci hanno lavorato insieme parlano di lui come di un grande professionista. Sia chi lo ha visto all’opera al giornale, sia chi sta o è stato con lui in tv. Ma il Mosca televisivo è aspramente criticato da molti suoi colleghi. Soprattutto da quelli che in tv non ci vanno, ma anche da quelli che ci vanno con intenzioni diverse. I giornalisti tv trovano coerente il percorso di Mosca: tanto bravo prima al giornale, tanto bravo ora in tv. è comunque uno che divide, Maurizio Mosca. Lo descrive così Aldo Grasso: “La sua concezione surreale e gioiosa dello sport (Ma chi l’ha detto che il calcio è un totem da adorare senza commettere il sacrilegio dell’ironia?) lo ha spinto a sperimentare una ricetta che, a suo modo, si è rivelata vincente, quella dello sport-spettacolo. […] lo stile irriverente e istintivo, il linguaggio spontaneo e spesso urlato, le trovate e le bizzarrie d’effetto (la macchina della verità, il pendolino per i pronostici), lo hanno reso oggetto di feroci e spesso facili polemiche. In verità Mosca si è sempre presentato al pubblico senza filtri o inibizioni di sorta, ma anche senza più alcun senso del limite, superando spesso le barriere dell’ipocrisia che avvolge il mondo del calcio giocato e parlato, ma anche quelle del buongusto e della civile gradevolezza”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il giornalismo sportivo. Il rapporto tra la carta stampata e le tv locali da Gianni Brera ad oggi.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Alberto Facchinetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Stefano Ferrio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 88

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

aldo biscardi
antonio dipollina
carta stampata
fabio ravezzani
giancarlo dotto
gianni brera
gianni mura
giornalismo
italo cucci
maurizio mosca
paolo ziliani
qsvs
roberto beccantini
sandro piccinini
sport
televisione
tifoso
tv locali

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi