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L'applicazione delle direttive ROHS e WEEE - le conseguenze

Il collegamento tra le direttive ROHS e WEEE

Ai fini di proteggere l'ambiente, in quanto bene collettivo e con questo uno dei beni fondamentali, un valore costituzionale, per il quale è necessario orientare ogni manifestazione della legalità, i legislatori hanno cercato di regolare l'uso delle risorse e i processi industriali. Le due direttive ROHS (1) e WEEE (2) sopra trattate sono una testimonianza dell'accurato interesse ed impegno della Comunità Europea per la protezione ambientale. Entrambe le direttive condividono lo stesso obiettivo di migliorare la qualità della vita, se non nel presente, almeno nel futuro, proponendo di ridurre l'impatto ambientale. La ROHS (1) è focalizzata sulla progettazione e produzione e la WEEE (2) invece sull'utilizzo e smaltimento dei prodotti. Mentre la ROHS (1) fa riferimento all'articolo 95 del trattato dell'Unione Europea ed è quindi una Direttiva ad applicazione globale, per cui tutti i paesi dell'Unione Europea la devono recepire in modo univoco, la direttiva WEEE (2) si basa invece sull'articolo 175 dello stesso trattato, e questo consente ai vari paesi, se necessario di introdurre delle personalizzazioni. Le direttive ROHS (1) e WEEE (2) prevedono entrambe l'attuazione tramite disposizioni legislative, regolamentari e amministrative nazionali d'ogni stato membro dell'Unione Europea entro il 13 agosto 2004 per conformarsi alle prescrizioni previste da queste direttive. Dette disposizioni legislative, regolamentari e amministrativi devono riferirsi esplicitamente alle direttive. Il legislatore Italiano ha recepito le direttive delle Comunità Europea 2002/95/CE (ROHS) (1), 2002/96/CE (WEEE) (2) e 2003/108/CE (modifica alla WEEE) (3) emanando il Decreto legislativo n. 151 del 25 luglio 2005 (4), posticipando l'ottemperanza dei soggetti obbligati ad un anno dall'entrata in vigore del decreto fissando la data al 13 agosto 2006, com'è indicato nell'articolo 20, ma anche quel termine è stato prorogato fino al 31 dicembre 2006 dal decreto “mille proroghe” (18) e convertito in legge n. 228/2006 (19). Il decreto legge n. 151 del 25 luglio 2005 si applica solo alle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), come indicato nell'allegato 1A, e la gestione dei loro rifiuti (RAEE), che dipendono per un corretto funzionamento da correnti elettriche o campi elettromagnetici, sempre appartenenti alle categorie di cui all'allegato 1A e progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alterna e a 1500 volt per la corrente continua, come indicato nell'art.3, a dello stesso decreto legislativo 151/2005 (4) ed è destinato ai consumatori domestici o a uso professionale. L'elenco delle apparecchiature elettriche ed elettroniche soggetti al decreto legislativo n. 151/2005 (4) è tassativo e tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche non espressamente indicate nel presente decreto legislativo ne sono escluse dall'applicazione. Il decreto legislativo n. 151/2005 (4) prevede la creazione di sistemi di raccolta diversi, a seconda si tratti di rifiuti d'apparecchiature elettriche ed elettroniche d'origine professionale o domestica. Il decreto legislativo n. 151/2005 (4) non specifica come dovrà essere organizzato il sistema di raccolta e ricupero dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche e rinvia per questi aspetti pratici ad una serie di successivi decreti attuativi. Mente la ROHS (1) ha principalmente lo scopo di allineare per tutti gli stati membri le restrizioni sull'uso di alcune sostanze pericolose, le finalità principali del decreto n. 151/2005 (4) sono di prevenire la produzione di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, di garantire la realizzazione di un sistema di raccolta differenziata, di recupero e di smaltimento finale, favorire la progettazione di nuove apparecchiature che facilitano il riutilizzo, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, di vietare l'utilizzo nella produzione di sostanze pericolose quali mercurio, piombo, cadmio, cromo esavalente, polibromobifenili (PBB) e polibromodifenileteri (PBDE). Il decreto legislativo prevede per il produttore l'obbligo di marcatura dei prodotti, in modo da poter risalire al produttore e di dare informazioni a favore dei consumatori e dei centri di trattamento. Come già indicato nella direttiva WEEE (2), anche con il decreto legislativo n. 151/2005 (4), la responsabilità di finanziamento per il recupero e trattamento dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche è a carico del produttore. Sono disciplinati diversi sistemi di finanziamento a seconda si tratti di rifiuti d'apparecchiature elettriche ed elettroniche “storiche” o “nuove”, “domestiche” o “professionali”. Tutti produttori dovranno finanziare la gestione dei rifiuti “storici” d'origine domestica sulla base di una responsabilità collettiva a partire dai centri di raccolta. Sono esentati dalla responsabilità finanziaria il ritiro dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche provenienti da nuclei domestici, per i quali è previsto il ritiro gratuito nei centri di raccolta. [...]

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L'applicazione delle direttive ROHS e WEEE - le conseguenze

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Informazioni tesi

  Autore: Eveline Hiller
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Leonardo Coen
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 100

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ambiente
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