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La Diaspora Cambogiana

Il difficile ruolo del sistema scolastico Cambogiano per la memoria della diaspora

Nel sistema scolastico cambogiano, la tematica della diaspora Cambogiana è un argomento inesistente non per ignoranza degli insegnanti ma in quanto si tratta idi problematiche off-limits, molto pericolose da trattare, perché oltre al primo ministro Hun-Sen, nel governo cambogiano attuale vi sono molti membri fondatori dei Khmer Rossi.

Come ovviamente si capisce è molto rischioso e pericoloso parlare a scuola o in università apertamente e senza censure e pericoli dei Khmer rossi e del loro orribile regime. Un po’, con le dovute differenze di quanto successo in italia nei primi anni del dopoguerra post-fascista caratterizzato da alta tensione sociale che andava placata, quindi la scuola più che svolgere un compito di divulgazione della verità era chiamata a compiere un ruolo di occultamento in nome della pacificazione nazionale. Nei testi scolastici cambogiani c’ê davvero poco da leggere riguardo il regime dei khmer rossi, quasi si trattasse di una vicenda di poco conto avvenuta in un mercato di un piccolo paese.

Per quanto mi riguarda il desiderio di informarmi e di conoscere tutto quanto accaduto durante il regime dei Khmer Rossi nasce dalle storie che mi raccontava mia madre, che mi hanno sempre incuriosito e che se non fosse per il carico di morte e dolore che si portano dietro mi sembravano quasi storie di fantasia, o meglio storie che erano accadute senza un reale motivo scatenante e che ai miei occhi non avevano senso come non aveva significato il nuovo nome dato alla Cambogia da Pol Pot kampuchea democratica.
Un giorno sono stata colpita dalla copertina e dal titolo di un libro “Stay alive my son” scritto di Pin Yathai.

E’ stato il primo libro che ho letto riguardante i Khmer Rossi. Grazie a quanto scritto in questo test ho iniziato ad indagare e ricercare a fondo documentazione sul regime cercando di capire sempre meglio e di conoscere nel dettaglio come era organizzata la nazione e la vita quotidiana oltre ad analizzare quali sono state le vicende politiche e non che hanno caratterizzato quegli anni.

“Questo libro parla della sua fuga a piedi attraverso le montagne per raggiungere la Thailandia e lasciare la Cambogia delle uccisioni e dei lavori forzati.” Quindi questo libro ha fatto un po’ da apripista; ho continuato, infatti, lo studio dei Khmer Rossi e dei fenomeni ad essa collegati per tutto il mio periodo di studio universitario in Cambogia ed in Italia.

Per quanto riguarda la bibliografia sulla Diaspora Cambogiana ci sono tanti libri che si soffermano sulla vita fatta dai rifugiati durante il periodo dei Khmer rossi, che parlano delle sofferenze subite in patria, e delle conseguenti traversie affrontate durante la migrazione come profughi e dei problemi di integrazione nella nuova nazione. La gran parte di questi testi non è reperibile in maniera ufficiale in Cambogia, infatti io , come tutti gli studenti e le persone che desiderano leggerli potevano trovarne un copia illegale in alcuni luoghi precisi della città.

In Cambogia, la storia non è considerata una disciplina importante nei corsi universitari esistenti. Quindi, ovviamente le vicende cambogiane, anche quelle principali come il regime dei Khmer rossi o la Diaspora non vengono proprio studiati, o vengono affrontati male ed in poco tempo cercando sempre di non entrare nel dettaglio delle vicende da tenere nascoste come il genocidio e i “Killing Fields”, in quanto vi è un preciso intento di nascondere queste vicende storiche.

Il risultato è che molti cambogiani non conoscono i fatti storici, al massimo sanno che Pol Pot ha ucciso molte persone durante il regime. Il topic è molto sensibile, allo stesso modo quello della Diaspora. Infatti, l’attuale primo ministro Hun Sen non vuole proseguire i processi contro gli alti dirigenti della repubblica democratica di Kampuchea presso la Corte Straordinaria Cambogiana perché secondo lui causano molti disordini nella società Cambogiana e sono divisivi. In realtà, le sue parole di circostanza per la difesa dell’unità e della pace nazionale nascondere un tentativo operato dal governo di proteggere i militanti del regime e di far uscire dal centro dell’attenzione il dibattito sugli Khmer Rossi.

Comunque , la gran parte dei Cambogiani che vivono in patria, hanno almeno qualche parente all’estero, diretta conseguenza del fenomeno della cosiddetta Diaspora Cambogiana. Ma prima di descrivere le storie della Diaspora e dei miei familiari bisogna capire alcune parti in cui si è sviluppata ed organizzata la migrazione forzata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Diaspora Cambogiana

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Informazioni tesi

  Autore: Lita Cheng
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Salvatore  Palidda
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

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